Monreale, 25 gennaio 2019 – A Pioppo il Comitato “Pioppo comune Autonomo” rilancia. E dopo 10 anni gli attivisti del comitato dichiarano la ferma intenzione di staccarsi dal comune di Monreale per crearne uno proprio. Un desiderio di autonomia motivato dalla rivendicazione di una specifica identità storica, geografica, culturale, produttiva, che ne segnerebbe le distanze da Monreale. Ma anche dalla convinzione di essere trattati negli anni come monrealesi di serie B. Sull’argomento abbiamo chiesto il punto di vista dei vari candidati alla poltrona di sindaco e dei rappresentanti dei gruppi che si stanno proponendo in questi mesi sul panorama politico monrealese.
Tra questi vi è Salvino Caputo. L’ex sindaco di Monreale, ha lanciato la sua ricandidatura alla guida della città.
D: Avvocato Caputo, Lei si propone di guidare il comune di Monreale nei prossimi 5 anni. Qual è la Sua posizione su questo argomento?
R: Credo di comprendere più di tanti altri esponenti politici locali la forte aspirazione della stragrande comunità di residenti a Pioppo di ergersi a comune autonomo. Chi ha memoria ricorderà che da giovane consigliere comunale, unitamente a tante persone residenti nella frazione, abbiamo avviato una petizione popolare per fare dichiarare Pioppo comune autonomo. Addirittura con un notaio che autenticava le firme dei residenti. È stato anche predisposto lo studio geografico del territorio e una relazione storico-culturale della frazione. Fu presentato anche un disegno di legge in Assemblea regionale siciliana e una delegazione di residenti venne “sentita” dalla competente commissione parlamentare. In quanto nello stesso periodo erano state presentate altrettante proposte di legge per far erigere a Comune diverse frazioni siciliane. Poi intervenne la legge che elevò da tre a cinque mila il numero di abitanti minimo per potere diventare Comune e quindi l’iniziativa divenne impossibile.
D: Lei è stato in passato sindaco del comune di Monreale, nonché vicesindaco all’inizio della legislatura Di Matteo (2009-2014). Come ha vissuto allora la sfida del comitato di creare il comune di Pioppo? Da che parte si era schierato?
R: Durante la mia vicesindacatura al fianco dell’allora Sindaco Avv. Filippo Di Matteo abbiamo guardato con interesse il processo avviato per tentare nuovamente di far diventare Pioppo Comune autonomo, nella consapevolezza che spetta a chi vive in un territorio la scelta di autodeterminarsi, in particolar modo su temi di grande rilevanza politica e sociale. Abbiamo seguito la partecipazione popolare, poi conclusasi con la maggioranza dei votanti che hanno manifestato l’intendimento di restare legati al Comune di Monreale. E conseguentemente ho preso atto, come tutti, della volontà espressa dai monrealesi residenti a Pioppo. Così come avrei accettato e sostenuto, da amministratore e da politico impegnato, l’esito popolare diverso.
D: L’autonomia di Pioppo è un tema già inserito nel suo programma?
R: L’esperienza vissuta in questi decenni di impegno politico nel territorio siciliano e anche le vicende legate al federalismo e alle richieste rivolte allo Stato da molte Regioni che hanno rivendicato maggiori poteri rispetto al Governo centrale, mi hanno convinto che un territorio può raggiungere un sistema di autogoverno soltanto se dispone di risorse economiche tali da garantirne la libera determinazione amministrativa. Ma è evidente che da anni vi è la volontà di accentrare più comuni, piuttosto che consentire, tranne casi eccezionali, la nascita di nuovi Enti locali. Ciò per intuibili motivi di carattere economico.
D: Ha avviato un tavolo di confronto con gli attivisti del Comitato Pioppo Comune Autonomo?
R: Non ho ancora incontrato il Comitato Pioppo Comune Autonomo. Ma certamente è mia intenzione, così come sto facendo con altre realtà politiche, sociali e imprenditoriali delle altre frazioni. Anche se ho il dovere di registrare che da anni Pioppo ha manifestato un fermento culturale e politico che avrebbe dovuto ricevere una grande e competente attenzione.
D: Il frazionamento di un territorio in comuni più piccoli è una scelta lungimirante, o anacronistica? Non ritiene più utile, al contrario, l’aggregazione di più territori, così da ottenere economie di scala e ridurre i costi di gestione di un comune?
R: Personalmente ritengo, vista la nuova politica economica del Governo e le spinte federaliste, che sia più importante valorizzare le risorse esistenti in un territorio come quello di Pioppo, che da anni registra un aumento demografico notevole anche dal punto di vista residenziale, atteso che sono diverse decine i nuclei familiari provenienti da Palermo che hanno scelto il territorio circostante a Pioppo quale luogo di residenza. Chi si candida ad amministrare Monreale, non può non tenere conto, in sintonia con le realtà politiche e sociali residenti a Pioppo, che è necessario avviare politiche socio – economiche, di investimenti e di valorizzazione del territorio, tenuto conto anche del nuovo contesto commerciale ed imprenditoriale della frazione.
Da uomo politico cresciuto con una formazione liberale, sia dal punto di vista socio economico che culturale ritengo che, quando si parla di uno sviluppo del territorio, non si può prescindere dalla scelta di concordare qualunque iniziativa con chi vi risiede, dando voce ed ascolto a coloro che esprimono serie proposte di crescita e sviluppo di un territorio.