Corleone, 8 novembre 2018 – Dopo la notizia del ritrovamento del corpo di Giuseppe Liotta, il medico palermitano scomparso sabato durante il forte nubifragio che ha colpito l’area del corleonese, non resta che il dolore e il cordoglio.
Giuseppe Liotta aveva 40 anni, chi ha avuto modo di lavorare con lui lo definisce “uno dei medici più umani e coraggiosi che abbia mai conosciuto”. Una persona gentile, che non aveva remore a sacrificarsi per il proprio lavoro.
Assunto prima a tempo determinato presso l’Ospedale dei Bambini di Palermo, successivamente vince il concorso all’Ospedale di Corleone, dove si stava recando, nonostante le condizioni meteo avverse, poco prima della tragedia che gli ha tolto la vita.
“Giuseppe era Dirigente Medico a tempo determinato presso l’Ospedale dei Bambini — racconta a Filo Diretto Giorgio Trizzino, ex Dirigente Sanitario dell’ospedale Civico di Palermo, che conosceva personalmente il dottor Liotta — . Era pediatra, lavorava al Pronto Soccorso, lavorava con noi da quasi 10 anni. Lo abbiamo conosciuto per quello che era, un medico e una persona di grandissima delicatezza e professionalità, una persona di grande garbo nel gestire il proprio lavoro. Quando ha vinto il concorso a tempo indeterminato presso l’Ospedale di Corleone ha avuto un momento di incertezza, non sapeva se lasciare un lavoro in cui si era trovato a suo agio e in cui aveva fatto grande esperienza per trovare la certezza e la tranquillità del futuro. Era tormentato da questo dubbio, mi chiese più volte supporto in questa sua decisione, ma Giuseppe era padre di due bambini e così decise di accettare questo incarico, anche se lontano da Palermo. Io non ho voluto oppormi a una scelta che mi faceva perdere un grande professionista, ma l’ho salutato dicendogli che se un giorno avesse voluto tornare, lo avrei accolto senza dubbio nell’organico. La morte di Giuseppe dimostra che un medico non è un mercenario, come spesso vogliono far apparire gli organi di informazione. Lui ha avuto sempre come obiettivo la cura del paziente e, nel suo caso, del bambino nella sua totalità, ha lavorato sempre secondo coscienza sapendo di avere davanti una persona, e, come i grandi professionisti del sociale fanno, lui si portava a casa questi rapporti, i pensieri, le paure e le soluzioni”.
La redazione di Filo Diretto coglie l’occasione per porgere le più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari di Giuseppe.