Palermo, 9 aprile 2018 – È scattata alle prime ore dell’alba un’operazione di Polizia condotta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo. Impegnati circa 100 militari, tra Carabinieri e Finanzieri, con l’ausilio di unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi. L’operazione ha condotto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia. 7 le persone coinvolte, ritenute responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata, delitti contro la pubblica amministrazione e reiterate condotte di frode fiscale.
L’indagine è partita dal controllo sulle attività illecite condotte nei confronti di un criminale, già detenuto, in seguito a numerose sentenze di condanna irrevocabili per reati non di mafia (associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti nel ruolo di promotore e capo).
L’indagine gravita intorno al narcotraffico e al commercio illegale di preziosi. Sarebbero coinvolti alcuni negozi di compro oro.
I provvedimenti sono scattati per Lorenzo D’Arpa, 58 anni, Paolo Dragna, 64 anni, Pietro Formoso, 69 anni, Francesco La Bua, 68 anni, Pietro Morgano, 70 anni, e Vincenzo Meli, 66 anni.
Anche per Francesco Paolo Migliaccio, un ispettore della Polizia di Stato in servizio presso il commissariato Porta Nuova di Palermo, il gip del Tribunale di Palermo ha imposto il divieto di dimora nel territorio del Comune di Palermo e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Dalle indagini emerge che Pietro Formoso, appartenente alla famiglia mafiosa di Misilmeri, voleva piazzare la carne di una ditta amica nei supermercati di Palermo e provincia, a un prezzo più caro del solito.