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Capizzi sceglie il centro destra. E incontra Micciché

Monreale, 19 dicembre 2017 – Si è tenuta ieri sera la riunione di Alternativa Civica, convocata dal sindaco Piero Capizzi per valutare e assumere una decisione sugli ultimi sviluppi in seno alla giunta, e per preparare la risposta da dare agli alleati “privilegiati” (così li aveva finora definiti il primo cittadino) di centro sinistra.

Un incontro nel quale si sono valutati i pro e i contro di un definitivo posizionamento dell’amministrazione nell’area di centro sinistra, o piuttosto di una decisa virata verso il centro destra.

A meno di prossimi ripensamenti, e in politica nulla è definitivo, Capizzi ha deciso di non rompere con l’area Zuccaro. L’alleato privilegiato diventa Cantiere Popolare.

Sulla posizione da intraprendere ieri sera si è raggiunta subito l’unanimità. Unica voce diversa quella del capogruppo Toti Gullo che, forte del suo legame con il deputato regionale Giuseppe Lupo, avrebbe cercato di non tagliare il cordone con il PD, lasciando la chance del posto in giunta per Ignazio Davì, uomo di fiducia appunto di Lupo. Ma il percorso è segnato. L’area Zuccaro è dentro a pieno titolo nell’amministrazione Capizzi, che vorrebbe cercare di stringere un accordo con Forza Italia, partito dato in forte ascesa, che il primo cittadino vorrebbe con sé all’interno della coalizione da presentare alle prossime amministrative. Perché è certamente questa la motivazione che starebbe alla base della scelta. Non è a caso che con buona probabilità oggi pomeriggio Capizzi incontrerà Gianfranco Micciché, presidente dell’ARS e rappresentante di Silvio Berlusconi in Sicilia. Da quest’incontro potrebbe nascere il patto di ferro per le prossime consultazioni, a partire dalle nazionali del 3 marzo.

Se Cantiere Popolare viene garantito in giunta, con la conferma di Rosario Li Causi, il PD non viene però messo alla porta. Sarà la nuova segreteria appena nominata a decidere se accettare di stare in giunta con il centro destra, o se passare all’opposizione. 

E’ prevedibile che l’apertura del partito verso la prima ipotesi aprirebbe una fase di guerra fratricida, all’interno di un gruppo che negli ultimi anni ha dato più volte prova di non essere per nulla coeso. Si avrebbero due sole poltrone per tre candidati, Nadia Battaglia (vicina a Silvio Russo), Tonino Russo, per il quale il PD ha pure richiesto il ruolo di vicesindaco, Ignazio Davì. Anche per questo potrebbe prendere maggiore piede la seconda ipotesi.

Un PD all’opposizione è una ipotesi messa in campo e che non preoccupa eccessivamente Capizzi. In consiglio comunale godrebbe dell’appoggio di 6 uomini di Alternativa Civica e di 4 di Cantiere Popolare. Potrebbe forse contare (e certamente sarà messo sul tavolo nell’incontro con Micciché) del sostegno dei tre consiglieri di Forza Italia, che comunque difficilmente gli si metterebbero contro. Considerando gli altri consiglieri del gruppo misto appartenenti all’area di centro destra e la scarsa partecipazione in consiglio (Giorgio Rincione e Marco Lo Coco assenti da molti mesi) di diversi altri rappresentanti dei cittadini, Capizzi godrebbe teoricamente di una buona copertura e potrebbe governare senza scossoni fino a fine legislatura.

Ma intanto consegna alla neo segreteria del PD Manuela Quadrante la patata bollente.

1 Commento
  1. enzo scrive

    questo si che si chiama governare. Un poco a destra un poco a sinistra un poco sopra un poco sotto, il Sindaco Capizzi se ne intende di Kamasutra. Si devono vergognare

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