Palermo, 22 maggio 2017 – Torna l’incubo omicidi di mafia a Palermo alla vigilia del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci. In un agguato è stato ammazzato Giuseppe Dainotti, 57 anni, boss mafioso condannato all’ergastolo ma scarcerato nel 2014. Giuseppe Dainotti è stato crivellato da alcuni colpi di pistola mentre si trovava in strada, a Palermo. L’uomo era in bicicletta nei pressi di via D’Ossuna, nel quartiere della Zisa. Dainotti secondo le prime ricostruzioni della polizia è stato raggiunto da due killer a bordo di uno scooter che gli hanno sparato con precisione chirurgica alla testa. A chiamare la polizia sono stati alcuni residenti della zona che hanno sentito i colpi di arma da fuoco. Sul posto sono arrivate decine di volanti delle polizia di Stato, la Scientifica e le unità cinofile.
“Quello fa tragedie e va eliminato”, dicevano i mafiosi, poi arrestati nel corso di un blitz che ha fermato una serie di omicidi. Ma la condanna a morte di Dainotti, storico esponente di Cosa nostra, già braccio destro del capomafia della Cupola Salvatore Cancemi alla fine è stata eseguita dai killer.
Il boss di Porta Nuova nel 2014 era uscito dal carcere dopo una condanna all’ergastolo tradotta a 30 anni di galera. Dopo un quarto di secolo è stato scarcerato. Uomo di peso del clan di Porta Nuova, Dainotti è stato il factotum del boss Salvatore Cancemi. In cella c’era finito per il colpo miliardario al Monte dei Pegni di Palermo, ma soprattutto per omicidio.