Palermo, 19 Maggio 2017 – È stata una stagione durissima per il Palermo, città e tifosi appassionatissimi. Oltre ai numerosi allenatori che come di consueto si sono avvicendati, anche un cambio di presidenza epocale: Zamparini ha lasciato dopo anni di successi, sconfitte e campioni che hanno calcato il prato del Barbera con la maglia rosanero. Un Presidente discusso e discutibile, ma che ha portato il Palermo per la prima volta nella sua storia in Europa, sfiorando la Champions League almeno in due circostanze e contendendo lo Scudetto all’Inter nella stagione 2006/07 per oltre metà stagione.
Ora a capo della società siciliana c’è Baccaglini, l’ex Iena, come i suoi detrattori riduttivamente lo apostrofano. Adesso ha la grande occasione di presentarsi come meglio non potrebbe a cospetto della tifoseria del Palermo, capace di amare e trasmettere calore come pochissime altre piazze in Italia. Godrà di una disponibilità economica e di un bacino d’utenza notevole, se rapportato alle concorrenti del campionato cadetto. Ciò non basterà, ecco dunque che per Baccaglini sarà importante dimostrare da subito la propria serietà ed affidabilità.
La storia, quanto meno quella dei numeri raccolti e elaborati dal team di Bwin, dice chiaramente che chi retrocede ha subito l’occasione di tornare in Serie A dopo appena una stagione: questo è accaduto nel 41% dei casi, quasi 1 volta su 2 chi è caduto negli inferi è stato capace di risalirne dopo appena 12 mesi di purgatorio. Lo dimostra la stagione passata e quella in corso: prima il Cagliari, adesso il Verona (in attesa di matematica certezza) sono pronte a festeggiare la promozione immediata dopo la retrocessione.
Un aspetto che però dimostra come a godere di questa statistica siano principalmente le grosse piazze, come per l’appunto quella sarda e veneta e a cui appartiene senza dubbio quella palermitana. Anche in passato a cocenti retrocessioni sono seguite immediate promozioni per i rosanero, da cui hanno saputo ricostruire squadre importanti ed in grado di vivere campionati entusiasmanti. Prendendo invece in considerazione quelle squadre retrocesse ma capaci di ottenere la promozione dopo il secondo anno la percentuale scende drasticamente a 14, comunque leader a livello europeo per quel che concerne i maggiori campionati.
Dati statistici in netto contrasto col resto del Vecchio Continente, dove a seguire c’è la Premier con il 33%, la Liga è invece ultima con solo il 17%. Se l’Italia mostra equilibrio nelle percentuali di promozione immediata dopo un anno fra le ultime tre classificate, in Inghilterra è nel 70% dei casi che l’evento si verifica per la terz’ultima. Uno stacco netto che dimostra quanto nel nostro campionato vi sia maggior omogeneità fra le varie squadre.
La rosa verrà drasticamente modificata e rinnovata, per età media e parco giocatori, ma non potrà mancare da parte del nuovo Presidente l’obiettivo immediato: ridare gioia, entusiasmo e soprattutto la Serie A ad una piazza che ha visto il proprio amore e passione attenuarsi nelle ultime due stagioni a causa dei ripetuti e stucchevoli ribaltoni societari e tecnici.