Palermo, 28 settembre – In questi giorni i manager di AlmaviVa Contact hanno iniziato la consegna delle prime lettere che faranno partire dopo la metà di ottobre i primi trasferimenti a Rende di 150 operatori. I Sindacati sono sul piede di guerra, dopo la comunicazione del repentino trasferimento dei lavoratori impegnati nella commessa Enel.
Stanchi e disillusi i dipendenti palermitani continuano a chiedere aiuto al Governo. Sono 150 operatori AlmavivA, tre team leader e un business manager, individuati all’interno della ormai ex commessa Enel, in scadenza a fine dicembre e che impiegava 396 persone. Il provvedimento riguarda i 396 dipendenti attualmente operanti nella sede di via Marcellini, il contratto è di natura part-time per una retribuzione di circa 600 euro mensili, inoltre dalle dichiarazioni sindacali si apprende anche come la maggioranza dei dipendenti interessati dal provvedimento di trasferimento abbia un’età media di circa 40 anni, sia coniugata e in grossa parte con figli a carico. Il trasferimento comporterà un notevole impatto sui livelli occupazionali di AlmavivA nel nodo produttivo di Palermo in contrasto, perlopiù, con l’accordo siglato presso il MISE in data 30 maggio 2016 e che riguardava lo stop alle procedure di licenziamento nel colosso dei Call Center.
Depositata stamattina al MISE un’interrogazione dall’On. Palazzotto, Sinistra Ecologia Libertà: “Quali garanzie il MISE intenda chiedere all’azienda per scongiurare che il trasferimento collettivo sia, nei fatti, una procedura di licenziamento mascherato? Quali misure intenda adottare per verificare soluzioni alternative per i 396 lavoratori interessati al provvedimento di trasferimento collettivo?”