Un chiaro segno del destino sembra essere questa vittoria per Visconti. La storia del monrealese presenta infatti molte analogie con la vita e la carriera di Marco Pantani.
Ultimamante, infatti, anche Giovanni è stato coinvolto in una vicenda di doping: il ciclista, tre volte campione d’Italia, lo scorso gennaio, ha finito di scontare 3 mesi di squalifica per aver frequentato il medico Michele Ferrari, inibito a vita dal Coni dal 2002.
Anche Giovanni Visconti inoltre ha combattuto contro ladepressione che aveva costretto il ciclista a rinunciare al Giro d’Italia l’anno scorso. Ed ancora, il destino ha voluto che anche il giorno di nascita coincidesse con quello del “Pirata”: il 13 gennaio.
La vittoria di Visconti proprio nella tappa dedicata a Pantani ha tutto il fascino di non essere stata soltanto una casualità.
Visconti, a fine gara ha pianto dicendo: Non ho parole. Io sono questo. Vengo da un anno e mezzo molto difficile ed è da un anno e mezzo che sto inseguendo una giornata così. Sono nato lo stesso giorno di Marco, forse oggi mi ha dato una mano da lassù. L’anno scorso sono tornato a casa per un problema che mi portavo da tempo, oggi ho scaricato tutta la rabbia sui pedali, ho pensato alla mia famiglia, ai miei bambini, che sono la mia vita, il mio ossigeno. Non potevo farmi regalo più bello. L’abbraccio con i compagni? Loro mi hanno sempre appoggiato ed Eusebio Unzue mi ha sempre detto: “Chi è buono, è buono sempre”. E oggi ci ho pensato ad ogni metro.