Diversi i temi toccati dal giornalista. “Da circa 30 anni l’Europa vive sotto una egemonia internazionale della destra”, ha esordito Mineo. “Nel 2006 abbiamo vissuto in Italia una breve luna di miele soggetta comunque ai ricatti della destra europea.”
Mineo ha fatto quindi una disamina dello sfacelo che regna all’interno della “Cosa Pubblica”, dove la sanità, la scuola, l’università, non sono luoghi di eccellenza e di garanzia per un servizio di qualità per i cittadini. Ha contestato anche l’idea del capitalismo di privatizzare tutto ciò che non funziona bene.
L’elettorato italiano, secondo il candidato al Senato, è ormai maturo per smascherare le promesse demagogiche del centro destra. Bersani ha fatto proposte concrete, che in Sicilia vanno dallo sviluppo delle risorse turistiche, come il percorso arabo normanno, alla lotta al dissesto idrogeologico del territorio, all’uso intelligente dei fondi europei inutilizzati dalla regione siciliana. “Immaginiamo uno sviluppo diverso, perché non è vero che la Sicilia è povera, la forza di bersani è l’idea di un’altra Sicilia, di un’altra Italia, che potranno essere costruite dall’impegno di tutti voi, non solo del partito”.
Mineo, invitato dallo stesso Bersani ad abbandonare l’attività di giornalista per la candidatura al Senato, ritiene che il segretario del Partito Democratico stia riuscendo a mettere insieme un grande centrosinistra, da Vendola a Tabacci. Rimane invece molto critico sulla scelta di Antonio Ingroia di presentarsi alla corsa per il Senato in quelle regioni chiave, come Sicilia e Lombardia, dove la sua lista rischia indirettamente di premiare Berlusconi, o di portare il PD, dopo le elezioni, a cercare il dialogo con gli avversari. Infine ancora ad Ingroia, “persona perbene”, non risparmia però alcune stilettate, reo di avere creato una lista improvvisata e di avere riciclato personaggi impresentabili.
Da qui l’esortazione finale di invitare tutti, amici e parenti, ad una scelta “utile”, necessaria a creare, dopo il voto, un’Italia diversa.
Segue il video integrale del discorso di Corradino Mineo.