“Tutti e tre i sindacati devono rappresentare i lavoratori edili disoccupati”, indica Giovanni Schimmenti dello SPI CGIL (Sindacato Pensionati Italiani), stamattina.
I disoccupati non possono più aspettare i tempi tecnici delle amministrazioni.
Non c’è più tempo. Le 24 ore non scorrono per tutti nello stesso modo.
Chi ha fame, chi deve acquistare i libri scolastici per i propri figli e aspetta il buono scuola, il buono casa, il contributo per il trasporto gratuito degli alunni, chi ha “bollette” scadute, non ha più il tempo di aspettare.
Per chi ha fame 24 ore sono lunghissime.
“Ci stiamo muovendo in maniera civile, avvertono, ma di qua non scendiamo, il sindacato deve venire da noi. Tutti abbiamo figli a casa, non stiamo “babbiando”.
Il sindacato, il prefetto, il sindaco dovevano dare delle risposte concrete, da 2 anni non si lavora, ora siamo stanchi di aspettare”.
Sentono, comunque, l’esigenza di far conoscere ai monrealesi i loro problemi: “dobbiamo andare fuori, la gente deve sapere, useremo tutte le modalità per far conoscere i nostri problemi”.
“Cu’ è saziu un criri o’ riunu”, concludono.
Seguirà video.