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Prostituzione minorile, confermate le condanne per il monrealese Francesco Pampa, 11 anni, e Massimiliano Vicari, 4 anni

L'inchiesta scattata nel gennaio 2021 in seguito alla denuncia di una ragazza, la Corte d'Appello conferma le condanne per il titolare della "Vanity Models Management” e per il suo collaboratore

La quarta sezione della Corte d’Appello del Tribunale di Palermo, presieduta da Antonio Napoli, ha confermato la sentenza di primo grado emessa lo scorso anno nei confronti di Francesco Pampa, titolare dell’agenzia di moda “Vanity Models Management”, e del socio Massimiliano Vicari. Il primo dovrà scontare 11 anni di prigione, il secondo 4.

Secondo i giudici, intorno all’agenzia di moda “Vanity Models Management”, il titolare e il suo collaboratore avrebbero gestito un presunto giro di prostituzione minorile.

Pampa in alcuni casi avrebbe anche pagato per avere dei rapporti sessuali con una delle ragazze. I giudici hanno anche confermato la condanna per uno uno dei presunti clienti, il monrealese Filippo Giardi, che dovrà scontare 2 anni.

Alcune delle ragazze si sono costituite parte civile nel processo, con l’assistenza degli avvocati Nino e Marco Zanghì. Prevista per loro una provvisionale per complessivi 75 mila euro, mentre un risarcimento di 7.500 euro andrà all’associazione “Insieme a Marianna”.

L’inchiesta era scattata a gennaio del 2021, quando i tre soggetti erano stati tratti agli arresti. Successivamente Giardi era stato messo in libertà. Le operazioni erano scattate in seguito alla denuncia presentata dalla madre di una delle ragazze. 

La figlia, già all’età di 15 anni, aveva ammesso di essere stata costretta a prostituirsi dietro somme di denaro. Ogni prestazione sarebbe stata pagata tra i 50 e i 150 euro.

L’inchiesta si era poi allargata, coinvolgendo altre ragazze. Il giro di prostituzione si sarebbe allargato tra clienti di Milano e della Campania.

Secondo l’accusa, che aveva chiesto condanne ancora più severe, Pampa avrebbe gestito gli incontri e vi avrebbe lucrato sopra.

La difesa di Pampa non aveva contestato i fatti ma le modalità con cui sarebbero avvenuti. “Le ragazze erano assolutamente consenzienti”, spiegavano i legali degli imputati che avevano chiesto di procedere secondo il rito abbreviato.

Pampa, dinanzi al GUP, aveva sostenuto fermamente la tesi secondo la quale le ragazze sarebbero state felicissime di avere rapporti sessuali con loro e con i clienti, in cambio di regali, quali viaggi o soldi, o per vedersi spianato il percorso verso il successo nel mondo della moda. Non ci sarebbe stata alcuna forma di sfruttamento della prostituzione, aveva quindi dichiarato Pampa, che si era mostrato molto arrabbiato per come le ragazze lo avessero tradito, avanzando queste accuse e ribaltando la reale situazione, forse per paura di essere scoperte.

Per Giardi invece non ci sarebbe stato sesso in cambio di denaro. Non negando di aver avuto rapporti con una delle minorenni, aveva dichiarato al giudice che si sarebbe innamorato della ragazza e che le avrebbe dunque fatto dei regali, ma non per pagare gli incontri sessuali.

A dicembre dello scorso anno in primo grado erano arrivate le condanne: 11 anni a Francesco Pampa, 4 a Massimiliano Vicari e 2 anni e 8 mesi a Filippo Giardi. Ieri sono state confermate, con una riduzione per Giardi, che dovrà scontare 2 anni.

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