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“Prima le strade, poi il ponte. Reddito di cittadinanza? Anche a chi ha scontato una pena”, intervista a Ignazio Zuccaro, candidato all’ARS con nuova DC

"Nella nuova DC c'è voglia di rinnovamento della classe politica. Questione legalità? Le nostre liste sono pulite"

Ignazio Zuccaro, un passato di assessore del PD a Monreale, ha scelto di candidarsi con la Nuova DC, il partito fondato da Totò Cuffaro. 

“Ho colto l’opportunità di un percorso innovativo all’interno della nuova DC. C’è un rinnovamento della classe politica e dirigenziale. Ma è stata anche la forza di un partito radicato nel territorio a farmi scegliere il progetto”.

Quanto è importante per voi il tema della legalità?

Abbiamo liste pulite, a tutti i candidati è stato chiesto il casellario giudiziario e carichi pendenti. C’è una campagna elettorale leale, che porta avanti i nostri valori. Il nostro stile di vita è il primo esempio di antimafia. 

Qual è la sua posizione sul reddito di cittadinanza? 

Una risorsa importante per le famiglie bisognose. Ma è giusto apportarvi una modifica. Non mi schiero con chi fa le crociate contro il reddito di cittadinanza come Giorgia Meloni, specialmente in questo momenti di crisi che colpisce molte famiglie. 

Il vostro leader, Totò Cuffaro, vorrebbe estenderlo anche a chi ha scontato una pena.

Sono d’accordo. Perché penalizzare ulteriormente chi nella vita ha sbagliato? Lo stato deve reintegrare le persone nel tessuto sociale. Bisogna dare la possibilità del reddito di cittadinanza  a queste persone in un contesto di recupero sociale. I figli di queste persone devono capire che lo stato c’è e li sta aiutando.

Qual è il suo giudizio su Nello Musumeci che ha amministrato per 5 anni la Sicilia e che adesso è in coalizione con voi?

L’assenza di Musumeci nelle liste delle candidature parla da sé.

Parliamo delle tante emergenze siciliane rimaste ancora senza soluzione. Partiamo da quella degli incendi. Nessun concorso da 30 anni per garantire il turnover nel corpo forestale.

All’interno del corpo forestale ci sono risorse da valorizzare. Non basta fare le visite al territorio dopo che vi sono passate le fiamme. Per salvaguardare i territori è necessario farli vivere, ad esempio promuovendo il turismo in queste aree. Importante in questo senso l’istituzione dei parchi, consentono il controllo dell’area boschiva. Poi è certamente necessario valorizzare il corpo forestale.

Necessarie nuove assunzioni?

In periodo di campagna elettorale non mi piaccio gli slogan. Una riforma del comparto forestale e un suo svecchiamento è doveroso. Come l’inserimento di forze giovani.

Questione rifiuti. Termovalorizzatori si o no?

Bisogna salvaguardare il territorio tramite una raccolta ecosostenibile. Il riciclo spesso non viene fatto. C’è una lentezza in questo senso. Necessario aprire un tavolo tecnico che prenda una decisione che vada bene per il territorio.

Ponte si ponte no? È la vera priorità per le infrastrutture siciliane?
Parliamo del ponte e per andare da Monreale a Corleone bisogna lasciare 4 ammortizzatori e 4 capertoni, Sistemiamo le strade prima.

Ma il suo candidato presidente Schifani dice che il ponte è importante e cantierabile.

D’accordo con il futuro presidente della regione, ma all’ARS andrò a sostenere le esigenze del territorio che sono chiamato a rappresentare. Io non rappresento una coalizione ma un territorio. 

Quali competenze porterà all’ARS?
La mia storia. Sono stato sempre dalla parte delle persone. Ho vissuto almeno gli ultimi 10 anni della mia vita in contatto con i più deboli. Il tessuto sociale è abbandonato. Le strutture che portano a dare un aiuto non hanno i mezzi sufficienti. I soldi ci sono ma sono distribuiti male. Non è possibile che vengano assegnati in funzione delle amicizie di un deputato. Ci vuole rigore ed equità nella distribuzione delle somme. 

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