MONREALE – Buen Camino è l’augurio che i pellegrini di tutte le nazionalità si scambiano quando si incontrano nel corso di un qualsiasi cammino. Che sia quello di Compostela, o della Francigena, o dell’itinerarium Rosaliae, tedeschi, norvegesi, spagnoli augurano a chi incrociano con zaino in spalla di assaporare quanto di bello il cammino può offrire. Dall’aspetto spirituale a quello sociale a quello naturalistico.
È un vero peccato che chi decide di percorrere l’Itinerarium Rosaliae o la via Francigena si troverà si ad apprezzare le bellezze di Monreale, ma inevitabilmente dovrà confrontarsi con una delle piaghe del nostro territorio: i rifiuti. L’Itinerarium Rosaliae lo porterà inevitabilmente a costeggiare i cumuli di rifiuti abbandonati di via Linea Ferrata, in zona Spartiviolo (come si vede nella foto di copertina), nelle vicinanze del centro di raccolta, e a pochi metri dall’Acqua Park che giornalmente viene raggiunto da centinaia di ospiti. Ma di sacchetti abbandonati in quella zona i bordi delle strade ne sono pieni. Ormai fanno parte integrante del contesto, sono stati inglobati dalla fitta vegetazione, anch’essa abbandonata, troppo spesso anche dallo stesso comune di Monreale che, nonostante la grande difficoltà a gestire il grande territorio, è chiamato a dare l’esempio.
Anche chi percorre la via Francigena, da Palermo ad Agrigento, una volta lasciatosi alle spalle il Duomo di Monreale in direzione di Altofonte, si troverà in via Santa Liberata dove è quasi impossibile, in qualsiasi giorno dell’anno, non imbattersi nella discarica di rifiuti. Sempre la stessa, nella stessa area. Dove prima c’erano i cassonetti ormai – da anni – si fanno fotografare dai viandanti cumuli di rifiuti di ogni genere, soprattutto sfabbricidi e ingombranti.