MONREALE – Si chiude una vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti il dirigente del comune di Monreale, Giancarlo Li Vecchi, e l’autista di uno scuolabus, il signor Messina. Erano stati denunciati perché non avevano consentito ad un alunno disabile di salire su uno scuolabus, e per questo erano stati denunciati dai genitori dell’alunno.
I fatti risalgono all’8 marzo 2019, quando, in occasione di una gita scolastica, al ragazzo disabile era stato vietato di accedere al mezzo. Decisione presa, secondo la difesa affidata agli avvocati Girolamo Rizzuto e Dario Vitrano, perché il libretto di circolazione del mezzo non prevedeva il posto per l’accompagnatore del disabile ed il mezzo non risultava omologato per il trasporto dei disabili.
La dirigente scolastica aveva omesso, nella richiesta rivolta al comune, di segnalare la presenza di un ragazzo disabile e quindi l’ufficio aveva mandato uno scuolabus non adatto ai disabili ed ai loro accompagnatori.
Il pubblico ministero aveva ritenuto che vi fossero gli estremi dell’abuso d’ufficio nel comportamento tenuto dal dirigente Li Vecchi e dall’autista Messina.
Il giudice dell’udienza preliminare ha però accolto le tesi dei difensori degli imputati, sentenziando il non luogo a procedere nei confronti dei due dipendenti comunali, in quanto il fatto non è previsto dalla legge come reato, non rientrando in alcuna fattispecie incriminatrice né sotto il profilo oggettivo né sotto quello soggettivo.
Per il sindaco Alberto Arcidiacono si chiude una vicenda che aveva coinvolto il Dirigente Li Vecchi e il dipendente Messina da sempre apprezzati per la loro correttezza, professionalità e qualità umane.