MONREALE – Si tratta certamente di una buona notizia per i proprietari di strutture affittate per periodi brevi.
A seguito di un accordo con ANCIComunicare, dal 1 marzo 2022 Airbnb si occuperà direttamente in tutta Italia della raccolta e del riversamento dell’imposta di soggiorno per gli affitti brevi, per gli host e i comuni che ne faranno richiesta.
Una soluzione che sgraverà gli host del compito di fungere da sostituto d’imposta e quindi di raccogliere l’imposta di soggiorno dal cliente per poi versala al comune. Ma solo per i clienti che prenoteranno tramite Airbnb. Non cambierà nulla per le prenotazioni fatte direttamente o per quelle fatte attraverso altre piattaforme, come Booking.com.
In pratica Airbnb metterà a disposizione di tutti gli host del territorio comunale la riscossione dell’imposta al momento della prenotazione, attraverso l’uso di strumenti di pagamento digitali. Sarà sempre Airbnb ad occuparsi del successivo riversamento dell’imposta direttamente ai Comuni o Enti che aderiranno al programma.
In Italia sono oltre 1.100 gli enti comunali che hanno istituito l’imposta di soggiorno. Unica piattaforma a
farlo, Airbnb negli ultimi anni ha attivato protocolli di intesa con 24 fra le principali destinazioni italiane, tra cui Roma, Firenze, Milano, Torino, Napoli e Palermo, semplificando la riscossione per milioni di arrivi con un riversato che nel 2019 superava i 22 milioni di euro.
In Italia, tra luglio e settembre 2019, 4 città (Roma, Venezia, Milano e Firenze) rappresentavano il 26% dei viaggi su Airbnb. Nel turismo diffuso post-pandemia, invece, nello stesso trimestre del 2021 il ‘peso’ delle stesse città è sceso al 17 per cento con maggiori possibilità di gettito per i centri più piccoli.
Per maggiori informazioni : https//www.airbnb.com/d/tassadisoggiorno
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