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Partinico, l’ex assessore Rosalia Pennino è candidabile, il Tribunale rigetta la richiesta del Ministero dell’Interno

Per il Ministero dell’Interno consiglieri comunali e ex componenti della giunta De Luca sarebbero stati incandidabili

PARTINICO Il Tribunale Civile di Palermo al termine di una lunga camera di consiglio ha rigettato la richiesta di incandidabilità formulata dal Ministero dell’Interno nei confronti dell’ex Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Partinico Rosalia Pennino, evidenziando la assoluta estraneità dell’ex amministratore alle dinamiche che avevano determinano le dimissioni del Sindaco De Luca e il successivo scioglimento del Comune di Partinico per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. 

I commissari prefettizi insediatisi dopo lo scioglimento dell’Ente locale avevano inviato al Prefetto una relazione indicando i soggetti responsabili dei condizionamenti dell’amministrazione comunale. La relazione era stata inviata al Ministro dell’Interno che dopo avere dichiarato la cessazione di tutte le cariche amministrative e politiche, in data 31 agosto 2020 aveva inviato al Tribunale civile di Palermo la richiesta di dichiarazione di incandidabilità nei confronti di alcuni consiglieri comunali e ex componenti la giunta De Luca, in quanto ritenuti responsabili di avere consentito ad esponenti della criminalità organizzata di potere condizionare le scelte amministrative e gestionali del Comune di Partinico. 

La Pennino, difesa dagli Avvocati Salvino Caputo, Francesca Fucaloro e dalla Dr.ssa Giada Caputo, si era costituita in giudizio per dimostrare la assoluta correttezza del proprio operato amministrativo. Il collegio difensivo aveva avviato alcune investigazioni difensive, producendo documenti e testimonianze che dimostravano la sua totale linearità della gestione amministrativa ed il coraggio nell’adottare scelte impopolari, anche  in considerazione del fatto che la Pennino aveva ricoperto tale incarico per pochi mesi, salvo poi dichiarare le dimissioni. 

La difesa aveva dimostrato che dal suo insediamento in giunta la Pennino aveva posto in essere atti amministrativi in totale discontinuità con la precedente gestione assessoriale, operando una rotazione di dirigenti e funzionari,  esternalizzando ed internazionalizzando alcuni settori ritenuti a rischio di condizionamenti ed infiltrazioni. 

Poco tempo dopo, un pullmino destinato al trasporto minori era stato dato alle fiamme. Episodio prontamente denunciato dalla Dr.ssa Pennino ai Carabinieri. “Il Tribunale – hanno dichiarato Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro – in una sentenza di 39 pagine ha dato atto del lineare contesto amministrativo dell’ex Assessore Pennino, dell’impegno politico posto in essere per rivoluzionare l’intera gestione amministrativa dei servizi sociali, incidendo radicalmente nel sistema delle gare e degli affidamenti che ruotavano sempre intorno alle stesse imprese. Infatti nella lunga lettera di dimissioni, il Sindaco De Luca dava ampio riscontro al coraggioso impegno della Pennino. Siamo veramente contenti – ha concluso Salvino Caputo – che il Tribunale accogliendo le nostre tesi difensive abbia dichiarato la correttezza amministrativa della Dr.ssa Rosy Pennino, rigettando la richiesta di incandidabilità formulata dal Ministero dell’Interno”.

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