PALERMO – La tassa sui rifiuti (Tari) nel Comune di Palermo non aumenterà. A deliberarlo il Comune di Palermo che ha fermato il piano di ripresa per la Rap, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, e la città rischia una nuova fase emergenziale.
La seduta in Consiglio comunale si è conclusa alle 2 di questa notte e la giunta ha scelto di non votare la delibera con il piano economico finanziario 2020 della Rap e il nuovo tariffario per la tassa sui rifiuti 2021. Per quest’anno dunque, non ci sarà alcun aumento per la Tari.
Il piano di risanamento della Rap consisteva nel recupero di 24 milioni di extracosti che la Rap ha dovuto sostenere per il trasporto e il conferimento dei rifiuti in altre discariche dell’Isola in seguito alla chiusura di Bellolampo. Solo nove, erano i consiglieri di maggioranza, anziché dieci, e questo ha fatto saltare la votazione della delibera, non permettendo il raggiungimento del numero legale.
Il sindaco Orlando: “Faremo il possibile per mettere in sicurezza il servizio”
Il sindaco di Palermo si è espresso dopo l’accaduto: “Confermo la volontà e l’esigenza di garantire la natura pubblica del servizio rifiuti – afferma – e stimolarne l’efficienza disponendo delle risorse necessarie. Ritengo fondamentale evitare destabilizzanti aumenti ‘ballerini’ della Tari. L’amministrazione comunale, nonostante tutto e nonostante taluni, si impegnerà sempre facendo il possibile per mettere in sicurezza il necessario funzionamento e svolgimento del servizio”.
Per l’assessore al bilancio e ai rapporti con la Rap, Sergio Marino:” Gravare gli extracosti sostenuti da Rap solo sul 2022 e 2023 certamente oggi aiuta i cittadini ma domani appesantirà il prelievo a carico degli stessi. Purtroppo si è deciso di non decidere – afferma-. Nonostante un lungo ed acceso dibattito, a fronte delle ripetute considerazioni fornite dal segretario generale, dal ragioniere Generale e dal Collegio dei Revisori circa le refluenze di una mancata decisione sugli atti proposti alla fine ci si trova in una situazione paradossale che certamente non viene incontro alle, pur comprensibili, esigenze della città. Non so se quanto avvenuto sia recuperabile ma da parte nostra faremo quanto è nelle nostre possibilità per evitare un danno irrecuperabile al Comune e, quindi, ai cittadini” – afferma.
Le reazioni del Consiglio Comunale
La non approvazione del piano di risanamento della Rap ha suscitato reazioni da parte dei consiglieri del Comune di Palermo. Per Giulio Tantillo di Forza Italia “la delibera andava approvata ma con un emendamento che consentisse di rinviare gli aumenti della Tari al 2022 a causa delle conseguenze economiche del Covid sulle finanze delle famiglie parlamentari”.
Reazioni anche da parte del Capogruppo del Pd al Comune, Rosario Arcoleo: “Siamo una forza politica seria che non fugge davanti alle difficoltà. Davanti al rischio concreto del fallimento di Rap e di sicura crisi per la città, abbiamo proposto di suddividere in tre annualità eque l’extra-costo per il trasferimento dei rifiuti in altre discariche, causato da responsabilità del governo regionale, che non ha provveduto in tempo, alle autorizzazioni per la manutenzione della sesta vasca e alla realizzazione della settima”.
Per Igor Gelarda della Lega è stato “sventato il tentativo da parte dell’amministrazione comunale di aumentare le tariffe della Tari. L’aumento delle tariffe non passa nella seduta notturna del consiglio.
Ieri abbiamo assistito all’ennesima farsa da parte dell’Amministrazione, che a sorpresa ha portato in Consiglio comunale una proposta di ulteriore aumento dei costi da 10 milioni per i palermitani, in un piano già fortemente gravato da spese enormi e che rischiava di fare schizzare le tariffe fino a oltre il 20 per cento in più. La Lega non può tollerare che si mettano le mani in tasca ai palermitani. Il Sindaco si assuma le proprie responsabilità e si attivi per trovare altrove le somme per coprire i costi della Rap.”
Per Fabrizio Ferrandelli di Più Europa “all’incapacità gestionale ordinaria si aggiunge forse la malafede perché è inaccettabile che arrivi un’asseverazione a quattro ore il 30 luglio che sostanzialmente faccia aumentare di 10 milioni di euro i costi previsti, ma la cosa tremenda è che per il meccanismo dell’arrera e anche per le scelte gestionali dell’amministrazione che stanno spalmando i costi certi nel triennio, la vera batosta sarà nel 2022 perché non soltanto pagheremo i 45 milioni che sono quelli certi, ma con il fatto che i lavori della settima vasca di Bellolampo dovevano essere almeno iniziati 25 mesi fa e che per la realizzazione dovrebbe passare un periodo di circa 12-14 mesi, salvo complicazioni, va da sé il fatto che nel 2022 saranno scontati altri extra-costi dettati dalla mancata funzione della discarica di Bellolampo”
I rappresentanti di Italia Viva affermano che “l’amministrazione comunale e l’ormai ex maggioranza a Sala delle Lapidi sono allo sbando e a pagarne il prezzo sono la città e la Rap: se le tariffe Tari 2021 non sono state approvate la colpa è solo di un’amministrazione distratta e arrogante, incapace di garantire i servizi e di rassicurare i lavoratori”.