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Parte a Monreale la campagna antincendi. Russo (Flai Cgil) “in Sicilia si procede a rilento”

Mentre a Monreale parte la campagna antincendi comunale, in Sicilia anche quest’anno la prevenzione non si è rivelata efficace e tempestiva per sventare i primi incendi di giugno.

Monreale – ecco cosa prevede la campagna antincendi 2021

Nel Comune di Monreale la campagna antincendi 2021 si articolerà in due azioni. Come ci spiega l’assessore Paola Naimi – con delega alla Protezione Civile – “Il Comune ha preso accordi con l’Anas per pulire il bordo stradale sulla Statale-186 per Pioppo. Negli anni, infatti, si è capito che molti roghi iniziano dalla strada. A livello comunale abbiamo anche iniziato la campagna antincendio sia con la Protezione Civile comunale che con le associazioni Overland ed Evergreen. Le due associazioni hanno risposto alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune, volta a trovare le associazioni con le caratteristiche giuste per la campagna antincendi. Entrambe le associazioni, che possiedono gli attestati per la campagna antincendi ad alto rischio, pattuglieranno il nostro territorio dalla mattina fino alla notte fino alla fine di settembre”.

Russo (Flai Cgil Sicilia): “ritardi e mancanze in tema di prevenzione”

A livello regionale nell’ultimo mese si sono registrati i primi incendi. Secondo Tonino Russo, forestale e segretario generale della Flai Cgil Sicilia, “rispetto agli anni passati non ci sono novità, anzi ci sono ritardi nella realizzazione delle opere che servono alla prevenzione”. I ritardi sarebbero da ricercare a monte: “La Regione ha inserito la prevenzione incendi nella finanziaria 2021, approvata a maggio, ma poi bisogna aspettare che le somme vengano assegnate ai vari dipartimenti. Le opere di prevenzione dovrebbero invece già partire a maggio per essere terminate a giugno. Inoltre, la Regione ha deciso di allocare le risorse che servono alla prevenzione nei fondi POC 2014/2020, che ancora non sono disponibili”.

Nelle ultime settimane, per rimediare alla situazione, all’Ars si è ricorsi a uno scostamento di bilancio da 64 milioni per contrastare gli incendi. “Dopo la variazione di bilancio hanno assunto anche i lavoratori forestali centounisti – ovvero quelli che lavorano 101 giorni l’anno. Il primo giugno invece avevano assunto solo i lavoratori centocinquantunisti, che in tutta la Sicilia sono circa 3mila – pochissimi rispetto alla platea dei lavoratori forestali siciliani. Quando sono iniziati gli incendi il Presidente della Regione ha poi anticipato di 15 giorni la campagna di repressione, assumendo i lavoratori addetti allo spegnimento degli incendi. Ma le opere di prevenzione allora non erano ancora state realizzate e tuttora non sono state terminate. Il rischio è che quando scoppia un incendio i lavoratori rischiano anche la vita”.

I problemi del comparto sono strutturali poiché un ammodernamento sarebbe necessario sia sul fronte dei lavoratori che dei mezzi di lavoro utilizzati. “Il parco mezzi è ormai vecchio – prosegue Russo – hanno fatto un bando per l’acquisto di nuovi mezzi come autobotti, furgoni… ora il bando è bloccata per un ricorso al Tar. I mezzi vecchi complicano la vita ai lavoratori, molti dei quali ormai hanno un’età avanzata, sono anche ultrasessantenni. Ricordiamo che l’anno scorso a Messina è morto un lavoratore di 67 anni mentre guidava un’autobotte”.

Per quanto riguarda i Comuni invece “sarebbe opportuno che i Sindaci facessero rispettare le ordinanze per pulire i terreni, a partire da quelli privati abbandonati o da quelli agricoli. Oltre l’80% degli incendi dolosi inizia nei terreni privati e poi si propaga nei boschi. Queste ordinanze spesso non sono rispettate perché nessuno fa i controlli. Tutti i comuni dovrebbero poi avere il catasto degli incendi per mappare le aree più a rischio. In tantissimi non lo hanno, neanche Monreale”.

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