MONREALE – Una vita all’insegna del lavoro e della fatica che ha portato a risultati evidenti: punto di riferimento nel mercato dell’ortofrutta a Monreale, lo storico fruttivendolo di piazza Basile è “u biunnuliddu”, come da molti è conosciuto per le sue particolari caratteristiche somatiche.
Una storia di vita vissuta quella dello “zio Giovanni, terzultimo di sei figli (Mimma, Nino, Totò, Giovanni, Pierin , Melina) che rimane orfano di padre molto giovane e che, come molti suoi coetanei dell’epoca, ha dovuto rimboccarsi le maniche e scendere in campo inventandosi un mestiere per aiutare la famiglia e la madre Teresa già anziana.
Abbiamo parlato con il nipote omonimo Giovanni Adimino, che di professione fa il Maître e che ci ha raccontato non senza emozione la storia di suo zio e, certo, di tutta la famiglia: “Non ce ne sono più di persone come lo zio Giovanni e come anche la maggior parte degli uomini e donne della sua generazione.
Uomini d’acciaio come amo definirli mentre oggi, lasciatemelo dire, siamo fatti di altra pasta. Si pensava solo al lavoro una volta, al duro lavoro nei campi, alla sveglia prima ancora dell’alba per recarsi in campagna o al mercato per poi portare la frutta e la verdura in paese per i propri affezionati clienti. Una vita totalmente dedicata al lavoro e alla famiglia quella di mio zio che con dedizione e costanza è partito da zero e, da autodidatta, è diventato un maestro nella coltivazione di un gran numero di tipi di frutta e verdura e nella commercializzazione degli stessi, ed è riuscito, con il tempo, a conquistarsi una posizione.
All’inizio, ancora giovane, lavorava in campagna per conto di terzi, poi, con perseveranza, ha acquistato il terreno che ha successivamente per tanti anni coltivato (e ancora oggi continua a farlo) con amore e fatica portando i suoi prodotti, naturali e biologici in paese, nel proprio negozietto. Dal produttore al consumatore, garantendo sempre freschezza e genuinità. E adesso l’attività è passata al figlio Ernesto e ai nipoti che continuano la tradizione di famiglia dedicandosi alla commercializzazione dell’ortofrutta.
Certo, con il tempo mio zio e mio cugino hanno deciso di integrare la produzione propria con altra frutta e verdura acquistate al mercato, allo “scaro” come diciamo in dialetto, ma la passione per la campagna non si è certo spenta. Mio zio Giovanni infatti, dall’alto dell’iperattività dei suoi 82 anni, ancora oggi tiene molto alle sue coltivazioni curandole anche personalmente e aiuta il figlio Ernesto in negozio in paese. Inarrestabile, forte, coraggioso proprio come gli uomini di un tempo.
E chi lo ferma? Pensate, potrebbe riposare e godersi la pensione e invece no, lui è sempre in campo ad aiutare e forse anche a supervisionare il lavoro dei suoi più giovani familiari. Lo zio Giovanni, sempre con l’inseparabile coppola, simbolo di una generazione, è ad oggi il più anziano coltivatore agricolo e allo stesso tempo commerciante di frutta e verdura fortunatamente ancora in vita rimasto a Monreale e continua a sorprenderci ogni giorno con la sua inesauribile energia e voglia di lavorare, che ha trasmesso anche al figlio e ai nipoti”.
Una volta non esisteva piazza Basile, c’era un muro perimetrale su via Venero; poi, con il tempo, è stata creata la piazzetta e intitolata al capitano Basile dopo il tragico evento che tutti conosciamo. E da allora, oltre ad ospitare un parcheggio, ospita anche la famosa attività della famiglia Adimino. E oggi il figlio Ernesto porta alta la tradizione di famiglia rinnovandosi e portandosi al passo con i tempi. Abbastanza conosciuti sono infatti i suoi video su Facebook e adesso anche su Tik Tok dove mostra, orgoglioso, il suo lavoro di semina, di raccolta, di lavoro nei campi. Ma se girate per Monreale chiedendo del “biunnuliddu” scommettiamo che tutti vi indicheranno proprio lui, u zu Giovanni?