“A piè della Pizzuta e dove odora
di perpetue fragranze una collina,
dove la vite ai rai d’autunno indora
i grappoli ed al suol grave s’inchina,
ove da cieche latere vien fuora
e in mezzo a canne e pioppo s’incammina
un vago ruscelletto, la casina
quivi s’innalza della mia dimora.
Quivi è pace di cielo ed ogni cosa
Ride soavemente la pupilla,
qui fra l’eteree visioni dell’anima,
come dal fiore l’ape industriosa
va suggendo l’umor, a stilla a stilla,
succhio l’ebrezza di serena calma”,
