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Anche Monreale ha una chiesa intitolata alla Madonna di Pompei

Fu edificata per iniziativa del can. Gaetano Millunzi e ricostruita da Mons. Lorenzo Bertolino

Nella contrada di Realcelsi a Monreale c’è una piccola chiesa dedicata a Maria SS. del Rosario di Pompei, l’unica in tutto il territorio monrealese ad essere intitolata alla Madonna di Pompei e alla devozione che dal 1876 si diffuse dalla Campania in tutto il mondo grazie al Beato Bartolo Longo, di cui oggi alle ore 12.00 reciteremo la Supplica che compose per la “Augusta Regina delle Vittorie”.
Si deve all’iniziativa del can. Gaetano Millunzi (1859-1920), del quale stiamo celebrando il centenario della tragica uccisione, che volle edificarla nei pressi della sua casa di villeggiatura a Realcelsi, in quella che fu la dimora del poeta monrealese, Antonio Veneziano (1543-1593). È lì che lo storico monrealese andava a riposarsi per un mesetto dopo le celebrazioni in Cattedrale della Madonna del Popolo, l’8 settembre. Ed è lì che nella sera del 13 settembre 1920 veniva raggiunto dai colpi di una lupara.
Scrive di lui Aldo Gerbino: “…muore ucciso come il suo amato Veneziano; nella sua stessa casa, ambedue dilaniati dal fuoco. Un grappolo d’uva si trova – secondo la leggenda – accanto al corpo straziato del poeta; tra i grappoli dei vigneti sarà trovato il corpo irrigidito del Millunzi”.
In quella tragica sera, intorno alle 20.30 la campana della chiesetta dedicata alla Madonna di Pompei, a pochi metri dalla casa, suonerà freneticamente per chiedere aiuto ai vicini. Al suono della campana si unì anche quello della tromba che i mezzadri suonavano ordinariamente per far sentire che erano nei campi “a guardia dell’uva”. Tutti i vicini accorsero, sgomenti per l’uccisione di un sacerdote che godeva di grande stima.
Tuttavia, quel luogo è ricco anche delle vacanze autunnali e delle spensierate uscite fuori porta che il can. Millunzi faceva con i Chierici Rossi del convitto arcivescovile, di cui fu rettore. Ispirò tra gli altri un giovane convittore monrealese, divenuto nel tempo un grande poeta, mons. Giuseppe Fedele, che nel 1899 dedicò proprio al Millunzi la sua prima raccolta di poesie intitolata, non a caso, “Raxalicheusi”. Eccone alcuni versi:

“A piè della Pizzuta e dove odora

di perpetue fragranze una collina,

dove la vite ai rai d’autunno indora

i grappoli ed al suol grave s’inchina,

ove da cieche latere vien fuora

e in mezzo a canne e pioppo s’incammina

un vago ruscelletto, la casina

quivi s’innalza della mia dimora.

Quivi è pace di cielo ed ogni cosa

Ride soavemente la pupilla,

qui fra l’eteree visioni dell’anima,

come dal fiore l’ape industriosa

va suggendo l’umor, a stilla a stilla,

succhio l’ebrezza di serena calma”,

 

Nel “Prospetto storico dell’Archidiocesi di Monreale” del 1911 troviamo elencata la Chiesa di Maria SS. di Pompei a Realcelsi tra le “Chiese Rurali”. Eccone la breve descrizione:
“Edificata per opera del Can. Parr. Gaetano Millunzi nel 1896: vi si celebra messa tutti i giorni festivi da maggio ad ottobre per il legato del Dott. Francesco Blandino, come per suo testamento del 8 marzo 1848 presso not. Franc. di Paola Matassa e sentenza del Tribunale Civile di Palermo, decisa a 14 ott. 1901, pubbl. 21 ott. 1901, inscritta n. 1263”.
Dalla Cronaca manoscritta del Convitto dei Chierici Rossi, curata dal can. Millunzi, apprendiamo che nel mese di settembre 1896, a vent’anni dall’inizio dell’edificazione del Santuario di Pompei, si stavano ultimando i lavori della “nuova chiesa alla Madonna di Pompei”. Una domenica, il neo eletto arcivescovo di Siracusa, mons. Giuseppe Fiorenza, grande amico del Millunzi, nonché prefetto degli Studi del Convitto dei Chierici Rossi di Monreale, amministrò la cresima a circa quaranta giovani, con una grande partecipazione di fedeli, sebbene – annota il Millunzi – “il tempo era piovoso”.
Ancora oggi, soprattutto in qualche domenica d’estate e in occasione dell’anniversario della morte del can. Millunzi, il parroco di Fiumelato celebra nella piccola Chiesa di Maria SS. del Rosario di Pompei, nella cui facciata si trovata una epigrafe posta il 14 settembre 1997 dai fedeli della contrada Realcelsi: “In memoria di Mons. Lorenzo Bertolino che tenacemente volle la ricostruzione di questa chiesa”.
Rispondendo all’invito del Santo Padre per questo mese di maggio dedicato alla Vergine Maria, a Lei ci rivolgeremo a mezzogiorno con le parole della Supplica, per abbandonarci con la fiducia dei figli “tra le braccia della più tenera tra le madri” ed implorare la fine della pandemia.
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