MONREALE – Da settimane la chat di alcuni genitori della scuola elementare dell’istituto Veneziano-Novelli è piuttosto rovente. L’argomento principale sembra essere diventato l'”anomalo” metodo di raccolta differenziata svolto all’interno della scuola, e che coinvolge direttamente i piccoli alunni.
I genitori hanno più volte lamentato che all’interno della scuola i loro figli non svolgono correttamente la raccolta differenziata. Sono costretti a riportare i rifiuti della merenda a casa, mettendola momentaneamente dentro un sacchetto durante le ore scolastiche.
“La Preside se ne lava le mani lasciando l’immondizia negli zaini dei nostri figli – afferma una mamma che aspetta il proprio figlio all’uscita della scuola – non c’è motivo di riportare l’immondizia prodotta a scuola in casa.
Se ci fosse più organizzazione, forse non saremmo costretti a svuotare ogni giorno gli zaini dei nostri figli come se fossero sacchetti della spazzatura”.
In merito alla questione abbiamo contattato la dirigente scolastica, la prof.ssa Beatrice Moneti.
“Ho diffuso una circolare interna in cui richiamavo tutto il personale al rispetto del regolamento ed in modo particolare invitavo i docenti a curare dal punto di vista educativo l’informazione sulla raccolta differenziata a scuola.
I docenti hanno iniziato con i propri alunni un paziente lavoro educativo sulle modalità di differenziazione dei rifiuti, dai più piccoli della scuola d’infanzia ai più grandi della scuola secondaria. Bisogna lasciare che questa lunga e preziosa azione venga portata avanti nel tempo con la necessaria collaborazione dei genitori dai quali ci aspettiamo supporto e collaborazione.
Non dobbiamo dimenticare che, secondo le norme di prevenzione anti Covid, tutto il materiale personale che viene portato a scuola da ogni bimbo deve restare di uso esclusivo del bimbo e quindi ancor di più tutto ciò che può essere veicolo di eventuale contagio. Infatti la normativa prevede che non vengano scambiati in classe penne, fogli e nessun altro tipo di materiale didattico, sia tra bimbi (anche a questo servivano i tanto attesi banchetti singoli!..) che tra loro e gli adulti.
Per quanto è possibile ogni scuola deve contenere ogni possibilità di contatto e quindi di eventuale contagio, anche di un semplice raffreddore, e tutte le maestre stanno contribuendo in modo significativo alla diffusione delle buone pratiche per la salvaguardia della salute dei loro alunni e di tutto il personale scolastico.
Ogni alunno sta imparando molto e se, in questo momento così delicato e difficile per tutti, questo può comportare il modesto disagio di riportare a casa insieme allo zaino i fazzolettini usati e qualche carta di merenda, sono convinta che i nostri genitori possano comprendere ed aiutarci in questa piccola impresa che però potrebbe essere molto utile ad aumentare il livello di consapevolezza dei nostri bimbi su quanto si possa fare, per la salute pubblica e per l’ambiente, a partire dai piccoli e semplici gesti quotidiani di ognuno di noi”.