CACCAMO – Proseguono insistentemente ormai da giorni le indagini sull’omicidio di Roberta Siragusa trovata carbonizzata e senza vita in un burrone.
Per il momento l’unico indiziato dell’atroce delitto è l’ex fidanzato 19enne, Pietro Morreale, che prima di chiudersi in un tombale silenzio ha deciso di appellarsi alla facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio.
Molti gli elementi sui quali si starebbe focalizzando l’attenzione del gip di Termini Imerese, Angela Lo Piparo.
La stanza di Pietro è stata trovata in perfetto ordine e il cranio della giovane vittima rasato.
Domenica mattina i carabinieri sono entrati nella stanza del giovane Morreale e hanno trovato la stanza in perfetto ordine.
Il gip a riguardo scrive: “Nessun oggetto fuori posto, il letto fatto minuziosamente e nessun abito fuori posto, la scrivania era così pulita che sembrava non fosse mai stata usata”.
A parlare è stato invece il padre del ragazzo che ha dichiarato: “Non ricordo con precisione l’orario di ritorno di mio figlio, quando mi sono alzato l’ho trovato in vestaglia e pigiama. Pietro mi ha confessato che Roberta in seguito a una litigata si sarebbe cosparsa di benzina e avrebbe pronunciato “Io ti consumo”, le sue ultime parole”.
Ma perché tanta fretta di rimettere a posto la stanza la mattina seguente, forse c’era qualcosa che i carabinieri non avrebbero dovuto trovare?
Oltre a Pietro le forze dell’ordine cercano anche un eventuale complice che abbia aiutato Pietro a rasare i capelli a Roberta per poi arderla viva.
Le indagini chiariranno se Roberta è stata bruciata quando era già morta o data alle fiamme semicosciente, morendo fra atroci sofferenze.
L’aver rasato Roberta è considerato da molti un manifesto di disprezzo dell’identità femminile, sarebbe l’ultimo terribile sfregio subito dal fidanzato.
I genitori hanno ricevuto da Pietro la stessa versione raccontata ai carabinieri confermando che Roberta si era suicidata.
Sia il fratello di Roberta sia gli amici non credono alla versione raccontata da Pietro, il ragazzo viene descritto da tutti come manesco ed aggressivo.
Un episodio in particolare ha suscitato l’interesse dei carabinieri. “Una volta – spiega il fratello della vittima – Pietro aveva fatto un occhio nero a Roberta dopo una lite per una canna che lei aveva gettato dal finestrino per non fargliela fumare”.