PIOPPO (MONREALE) – Da Piano Renda transitò Giuseppe Garibaldi con i suoi Mille. Anzi, vi soggiornò dal 18 al 22 Maggio del 1860 per guidare le operazioni militari nel vicino centro di San Martino Delle Scale e a Misilmeri. Da Luigi Natoli a Giuseppe Cesare Abba, sono in tanti a testimoniare il ruolo che Piano Renda ebbe nel difficile percorso del Risorgimento italiano.
Ed allora Piano Renda ha una sua identità culturale, storica, che va tutelata. Ed è su questo aspetto che il Comitato Pioppo Comune vuole fare leva sui politici monrealesi in un momento in cui sono chiamati a decidere se destinare o meno questa vasta area alla edificazione del nuovo cimitero di Monreale. 4550 loculi che andrebbero a cancellare definitivamente la memoria storica di un territorio che invece andrebbe preservata. “Un luogo da scoprire, da studiare, che ci può dare informazioni nuove sull’unità d’italia, sulla Sicilia e i Siciliani! Un luogo da proteggere!” si legge nella lunga lettera inviata dal Comitato al sindaco del comune di Monreale, Alberto Arcidiacono, all’Assessore ai Beni Culturali, Ignazio Davì, e al Presidente del Consiglio Comunale, Marco Intravaia.
Con un appello, quello di cercare di realizzare, piuttosto che un cimitero, un luogo della memoria, attivando le procedure previste dall’art. 13 del codice dei beni culturali e del paesaggio e dal decreto del Ministero dei Beni Culturali, per la verifica della sussistenza dei requisiti che potrebbero consentire di elevare Piano Renda a bene culturale.
Nella dettagliata lettera, che è possibile leggere integralmente QUI, il Comitato spiega come Piano Renda potrebbe avere già le carte in regola per essere dichiarato monumento nazionale.
“La politica a Pioppo ha strappato anima e cuore alla Comunità – si legge nella lettera -. Ora basta”.