PALERMO – “Se ritengono necessario il coprifuoco lo dicano e lo applichino, non è giusto scaricare le responsabilità sui sindaci”. E’ questa la risposta di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, al presidente del consiglio Conte, dopo che proprio all’associazione nazionale dei comuni italiani è stata fornita una bozza del Dpcm che delega ai sindaci il compito di valutare “la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
“Il Governo nazionale – ha risposto Orlando – non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato. Se il Governo valuta, come sembra che sia dal contenuto del Dpcm, che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri paesi d’Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei”.
“Se si valuta la necessità di una sorta di “lockdown notturno” che somiglia molto al coprifuoco – conclude il sindaco – il Governo lo decreti e disponga chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli. Basta con il gioco al massacro contro le amministrazioni locali”.
Viste le proteste condotte anche da altri primi cittadini nel Dpcm firmato e pubblicato sul sito di palazzo Chigi quel riferimento ai sindaci è saltato: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento – si nota nel testo approvato – può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Dopo la modifica da parte del governo è arrivato il commento del sindaco Orlando: “Prendo atto che il Governo nazionale ed il presidente Conte abbiano rivisto la propria posizione, ascoltando la presa di posizione dei sindaci di tutta Italia e modificando in corso d’opera il Dpcm ed evitando di scaricare inattuabili responsabilità sulle amministrazioni comunali. Resto fermamente convinto della necessità, per porre un freno al dilagare dei contagi in tutta Italia, di poter applicare restrizioni anche molto significative che limitino la possibilità di assembramenti pericolosi. Ma se vogliamo che i provvedimenti assunti siano efficaci e non delle mere grida manzoniane, è necessario, assolutamente necessario e indispensabile, il coinvolgimento dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza in modo che ai provvedimenti restrittivi seguano controlli efficaci che coinvolgano tutte le forze dell’ordine in modo coordinato”.
In merito alla vicenda si è espresso a Filodiretto il consigliere Fabrizio Ferrandelli che risponde al sindaco e al governo affermando una “non convincente operatività né da parte del governo nazionale nel gestire questa difficile fase né da parte degli amministratori locali perché non si può fare il gioco che quando Roma toglie i poteri ai comuni si invoca più autonomia, mentre quando la dà invochiamo di non averne. Credo che tutto possa essere non risolto – specifica – ma gestito al meglio con la partecipazione complessiva anche degli attori in campo su cui intervenire ad esempio il mondo del commercio che andrebbe più coinvolto”.
Credo che tutto possa essere gestito al meglio con partecipazione complessiva anche degli attori in campo su cui intervenire ad esempio il mondo del commercio che andrebbe più coinvolto