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Palermo, suolo pubblico: perizie e pagamento delle zone blu per averlo

Marco Traina, Partecipazione Attiva: “Requisiti smentiti dalla nota d'indirizzo dell’ANCI, dove il presidente è Orlando"

PALERMO – Per richiedere l’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico, il Comune di Palermo con una delibera di Giunta ha richiesto obbligatoriamente ai titolari di ristoranti e pub di presentare la perizia asseverata. Un passaggio burocratico in più che stona con quanto indicato dal Decreto Rilancio, che stabilisce come il documento non è necessario ma basta la planimetria. Una procedura non semplificativa che, oltre allungare i tempi, rappresenta anche un esborso economico per i commercianti.

Nella perizia asseverata deve essere dichiarato il rispetto delle prescrizioni normativamente imposte come l’assenza di nuovi spazi occupati di esercizi commerciali di qualsiasi genere, di passi carrabili e di accessi privati, e l’adozione di misure precauzionali intese a contenere il rischio di contagio. Ma non è tutto, tra i tanti balzelli inseriti dall’amministrazione comunale viene chiesto al gestore del locale di provvedere al ristoro delle società Amat o Apcoa se la sua occupazione ricade in una zona blu, quindi a sosta tariffata. Anche questa una richiesta bizzarra visto che al momento le strisce blu sono state sospese, consentendo il parcheggio gratuito. Un altro requisito imposto, per potere presentare l’istanza, è quello di essere in regola con il pagamento di tasse e tributi comunali. Nel caso di morosità occorrerà dichiarare di avere pagato almeno la prima rata in base alla vigente regolamentazione.

“Requisiti smentiti dalla nota d’indirizzo dell’ANCI, dove il presidente è il sindaco di Palermo”, afferma Marco Traina componente di Partecipazione Attiva che attraverso una mozione ha richiesto di annullare o modificare la delibera per semplificare l’iter burocratico. “Per gli imprenditori che abbiano già affrontato le spese scaturenti dagli adempimenti imposti occorre prevedere un rimborso, anche sotto forma di credito d’imposta”.

Un’operazione che entra in contrasto anche con l’atto d’indirizzo previsto dall’Anci, secondo tale nota infatti l’art 181 del Dl Rilancio è di carattere derogatorio delle leggi e dei regolamenti comunali e va applicato in automatico.

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