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28 anni fa un boato faceva saltare in aria il giudice Falcone: una strage che ha lasciato il segno

Oggi ricorre l'anniversario della strage di Capaci.

Oggi 23 maggio 2020 ricorre il ventottesimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e i giovani agenti della scorta.

L’auto proveniva dall’aeroporto di Punta Raisi, dove Falcone e la moglie tornavano da Roma per passare il weekend, quando il mafioso Giovanni Brusca, appena l’auto arrivò all’altezza dello svincolo per Capaci, premette il bottone del telecomando detonatore, facendo esplodere 500 chili di tritolo sull’autostrada A29. Così saltarono in aria l’auto del giudice e quelle della scorta.

Giovanni Falcone nel 1991

L’attentato avvenne alle 17:58, ma si salvarono soltanto gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista Giuseppe Costanza. Tutti gli altri morti.

Subito dopo l’attentato la moglie di Antonio Montinaro, facente parte della scorta di Falcone, chiese sin da subito che fosse fatta giustizia e fu convinta anche che all’interno della squadra ci fosse qualcuno che comunicava con gli attentatori.

Quest’anno purtroppo a causa della pandemia da coronavirus, le associazioni come Palermo Chiama Italia non potranno organizzare l’incontro come ogni anno all’albero Falcone e la nave della legalità, che ogni anno accoglie migliaia di ragazzi, non potrà attraccare in porto.

Falcone e gli agenti della scorta verranno comunque ricordati. Infatti, siamo stati tutti “invitati alle 18:00, a stendere sul balcone un lenzuolo bianco per ricordare Falcone e tutte le vittime innocenti della mafia per non dimenticare.

Le immagini di quel terribile pomeriggio

 

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