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Mercato ortofrutticolo e ittico in tilt, Ferrandelli: “Due polmoni produttivi in ginocchio, certificazione dei prodotti a rischio”

Le attività non decollano. Per il consigliere de I Coraggiosi le regole adottate non sono efficaci

PALERMO – “Mi rifiuto di credere che la questione del mercato ittico e ortofrutticolo sia secondaria rispetto agli altri problemi della città. È inaccettabile che l’assessore Piampiano non trovi  anche solamente 15 minuti per trattare l’argomento”. Va su tutte le furie il consigliere Fabrizio Ferrandelli de “I Coraggiosi” per l’assenza dell’amministrazione alla riunione con la Commissione Bilancio.

L’assessore alle Attività economiche non avrebbe partecipato alla riunione a causa di impegni. Ma il consigliere non ci sta: “tanto ormai ci connettiamo da casa, potevamo discutere l’argomento anche di sera o in un altro momento”.

Le attività non decollano nei due mercati palermitani. Nel mercato ortofrutticolo di via Monte Pellegrino dall’otto maggio è in vigore il nuovo orario. Dopo le restrizioni dei primi mesi è stata accordata dall’amministrazione una maggiore apertura allo “scaro” palermitano. Mentre sono rimaste invariate le misure di prevenzione sanitaria e il sistema di prenotazione che limita gli ingressi. Nella stessa situazione si presenta l’area mercatale dell’ittico che dal 29 aprile ha riaperto i cancelli limitando l’ingresso soltanto a chi è provvisto della regolare autocertificazione, ai concessionari ed ai loro dipendenti.

“Vorrei capire qual è la condizione per la quale noi oggi non siamo nelle condizioni di poter trattare l’argomento – ha detto durante la riunione Ferrandelli – alla presenza dell’amministrazione. Mi rifiuto di pensare che argomenti così centrali per l’economia della nostra città possano avere ancora posticipazione. Ogni giorno di chiusura, di regole non chiare e di attività compromessa è un giorno in meno di opportunità per l’economia interna cittadina e anche per la certificazione sanitaria. Abbiamo visto – prosegue – come i grossisti ittici stanno scavalcando la catena di distribuzione e come si va accorciando la filiera anche con rischi di certificazione della merce. È in ballo anche la salute pubblica. Ma noi ancora cosa stiamo aspettando?”, ha concluso il leader de I Coraggiosi.

Un problema diventato serio per i lavoratori che da tempo chiedono una soluzione che possa ricondurre alla normalità la realtà dei mercati di Palermo.

 

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