MONREALE – Con le nuove direttive annunciate dal premier Giuseppe Conte, molti titolari di attività commerciali, giorno 18 Maggio possono tornare ad alzare la saracinesca (potrebbero, ma questo vedremo di cercare di capirlo dopo).
Al momento a Monreale, come del resto in gran parte d’Italia, lentamente si cerca di convivere il più possibile con il virus e con gli effetti collaterali che ha innescato. Ma c’è molto scetticismo e preoccupazione sulla possibilità di tornare alla normalità di un tempo, non molto lontano.
L’attuale scenario, per i nostri commercianti, appare tortuoso, disgregato e talora disgregante. Da molti di loro è emerso che gli iter burocratici sono troppo lunghi e ricchi di incognite. Le utenze continuano ad accumularsi, stessa cosa gli affitti. Le iniziative dell’amministrazione comunale messe in campo per aiutare il loro settore a risollevarsi appaiono una goccia nell’oceano che stanno tentando di attraversare. Poi, per alcuni esercizi (negozi di abbigliamento, oggettistica, alimentari ecc…), gli interventi sul suolo pubblico non risultano utili.
La mancanza di turismo (nazionale ed internazionale) per una cittadina come Monreale pesa come un macigno. Pensiamo agli albergatori, ai ristoratori ed a chi possiede anche un semplice negozio di souvenir.
Marcello Pupella, titolare del noto ristorante “La Taverna del Pavone” sostiene: «Con le normative e le ristrettezze imposte dal comitato tecnico scientifico ed il conseguente mancato afflusso di gente nel breve e nel lungo periodo, qualora riaprissi la mia attività rischierei solamente un continuo accumularsi di utenze e spese varie. Nel frattempo attendo risposte “concrete” da parte del governo in merito all’ultimo decreto. Se saranno attuati i provvedimenti in maniera tempestiva allora ne potremmo anche riparlare».
Rimanendo al settore turistico, dalle risposte rilasciate sul gruppo Facebook “Monreale Commercio”, alcuni ceramisti e venditori di articoli di souvenir hanno dichiarato di trovarsi nelle medesime condizioni di disagio. Giovanni Autovino, titolare di “Colori e Sapori di Sicilia”, almeno inizialmente, terrà chiusa l’attività: “eventualmente valuteremo l’apertura nei primi di Giugno” ha commentato.
Alcune aziende del settore Moda e Fashion, ma anche qualche altra attività legata al Food, invece, hanno deciso di ripartire.
Chiara Garufo, imprenditrice del settore calzaturiero e titolare dell’attività commerciale “Chiara Shoes”, afferma: «Nonostante le numerose difficoltà riscontrate nel periodo di lockdown, proviamo a ripartire con le giuste precauzioni anti-contagio. Ho già provveduto a sanificare i locali. Con tutte le limitazioni del caso e nel pieno rispetto di tutte le normative anti covid siamo felici di tornare al lavoro».
Anche parrucchieri, barbieri e centri estetici potranno riaprire. Antonino Anselmo, titolare del salone da barba Hair Studio: «Tutti i barbieri di Monreale si stanno organizzando per riaprire al pubblico giorno 18 Maggio seguendo alla lettera i protocolli dettati dal comitato garantendo la sicurezza di tutti i clienti».
E intanto lunedì 18 molti esercenti monrealesi manifesteranno in un flash mob con il lutto al braccio per la “morte” delle loro attività.
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