MONREALE – Nei giorni scorsi il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha confermato l’interdittiva alla ditta Mirto di San Cipirello in seguito al ricorso presentato dall’avvocatura dello Stato. Il comune di Monreale ha di conseguenza deciso la sospensione dei pagamenti alle imprese F. Mirto s.r.l. e FL. Mirto s.r.l. relativi alle spettanze maturate per il lavoro svolto nel comune di Monreale. Una decisione che ha gettato nello sconforto gli ex dipendenti. Una cinquantina di lavoratori ancora in attesa di ricevere il TFR maturato negli ultimi anni e la 14esima per il 2019.
Ma in seguito alla decisione della CGA saranno diversi i comuni, clienti della Mirto, che potrebbero seguire l’esempio del comune di Monreale. Una scelta che inevitabilmente inciderà sulla situazione finanziaria della società di San Cipirello, e di conseguenza sui suoi creditori.
Pietro Caleca, segretario regionale della UIL Trasporti, annuncia che nel caso in cui la Mirto non dovesse procedere al versamento del trattamento di fine rapporto e della 14esima mensilità maturati dai dipendenti, il sindacato chiederà allo stesso comune a sostituirsi alla società, utilizzando le somme non versate alla ditta per liquidare direttamente gli operai. È quanto previsto dall’art. 30 c. 6 del Dlgs 50/2016, in base al quale la stazione appaltante può subentrare alla ditta appaltatrice e pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto. Una strada seguita anche dalla CGIL che proprio oggi ha inviato al comune di Monreale un sollecito in tal senso.
“I nostri legali hanno già provveduto a presentare i decreti ingiuntivi per riscuotere le somme” – aggiunge Valerio Lombardo, responsabile provinciale funzione pubblica del comparto igiene ambientale della CGIL. “Si tratta, oltre che del TFR e della 14esima – precisa il sindacalista – di pagare agli ex dipendenti anche le ferie non godute e le differenze paga che abbiamo riscontrato”. La somma vantata da ciascun dipendente si aggira intorno a diverse migliaia di euro.
“Purtroppo, con i tribunali chiusi e le pratiche rallentate, a causa dell’emergenza coronavirus, certamente bisognerà attendere tempi più lunghi del solito”, conferma Lombardo. “Ma quest’anno – sottolinea Lombardo – potrebbe chiudersi per gli addetti al servizio rifiuti un periodo fatto di incertezze, legate alle continue emergenze del settore.
La nuova SRR (Società di regolamentazione dei rifiuti) è stata avviata, è stata approvata la dotazione organica e si sta procedendo con la gara. Si tratta di un grosso bando, che consentirà l’ingresso di ditte di grosse dimensioni. Entro l’anno potrebbe terminare questo incubo per i lavoratori. Per loro si aprirebbe un futuro più sereno”.
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