Segnala a Zazoom - Blog Directory

“Dovevo tornare a Pasqua ma il volo è stato cancellato”, il racconto di Elisa Zuccaro, all’estero per finire l’Erasmus

“Il momento più difficile è stato non poter dare l'ultimo saluto a mio nonno"

PRAGA  – “L’ultima volta che sono tornata in Sicilia è stato a settembre, sarei dovuta tornare per le vacanze di Pasqua ma il mio volo è stato cancellato. Adesso dovrò attendere”.

Non nasconde un po’ di nostalgia di casa Elisa Zuccaro ma se ne guarda bene nel farlo trapelare soprattutto durante le videochiamate con mamma e papà. La monrealese si trova nella città Hradec Králové, ad un’ora da Praga, dove sta completando l’Erasmus.

“Il momento più difficile – racconta – è stato quando ad inizio quarantena ho perso mio nonno. Non potergli dare l’ultimo saluto è stato triste”. Senza grossi tentennamenti la ventiduenne monrealese ha deciso di rimanere nella Repubblica Ceca.

A nessuno studente è stato imposto di rientrare in Italia. Alcuni sono tornati al momento dell’evolversi dell’emergenza sanitaria, altri sono rimasti nei paesi che li ospitano. È stata la percezione di essere in un luogo sicuro che ha determinato la scelta di Elisa di restare all’estero. La ragazza è al quarto anno di Farmacia. “Qui ci sono molti meno casi rispetto all’Italia. La risposta delle autorità è stata tempestiva e mi sento al sicuro”.

Nonostante la sua giovane età ha fatto una scelta di responsabilità e coraggio nei confronti dei suoi cari e della sua città. “Mio padre lavora in una farmacia e ogni giorno è a contatto con tanta gente, sarebbe stato troppo rischioso”.

Il viaggio d’affrontare, nel caso del ritorno a casa, non è semplice. I collegamenti tra l’Italia e la Repubblica Ceca sono pochi e complicati. “Gli unici aerei che ho trovato – racconta Elisa – facevano scalo a Mosca dove la prima coincidenza era a distanza di 24 ore. Troppo faticoso oltre che rischioso”. Gli spostamenti, al momento, fanno più paura che restare a casa.

“Noi studenti dell’Erasmus siamo stati lasciati un po’ indietro – dice Elisa – siamo sempre ragazzi di poco più di 20 anni. L’Università di Palermo mi ha inviato una comunicazione, dopo due settimane da quando è scoppiata l’emergenza. Mi scriveva che potevo tornare a casa e che dovevo contattare l’ambasciata italiana. Praticamente il viaggio era in pullman ma non sapevano né la data né l’orario di partenza. Il mezzo si fermava a Roma e da lì mi sarei dovuta arrangiare per arrivare a Palermo. Un percorso lungo e senza fermate”.

All’inizio dell’esperienza universitaria in casa erano in quattro, adesso sono rimaste in due, le altre studentesse sono rientrate. “Insieme alla mia collega di Chieti, Martina, abbiamo festeggiato Pasqua preparando i piatti tipici della nostra terra. Ci facciamo forza a vicenda. Da quattro mesi non torno a casa e di certo non posso dire che non mi manca. Spero di riabbracciare presto la mia famiglia, non vedo l’ora di tornare a Monreale”.

Elisa e Martina

Commenta la notizia

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.