MONREALE – Continua il braccio di ferro tra la Mirto di San Cipirello e il comune di Monreale.
Si attende per oggi, salvo rinvii, la decisione del TAR della Sicilia chiamato a confermare o meno l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Palermo nei confronti della società di San Cipirello che fino a qualche settimana fa gestiva il servizio rifiuti a Monreale. Il prefetto di Palermo, ricordiamo, aveva inflitto due interdittive alla società jatina, entrambe sospese dal tribunale amministrativo che oggi si riunirà in sede collegiale.
In attesa del verdetto del TAR, la F. Mirto Srl ha inviato un sollecito al comune di Monreale richiedendo il pagamento di una serie di fatture mai saldate, relative agli anni 2017, 2018 e 2019. E si tratterebbe di cifre a 5 zeri.
La F. Mirto, titolare del servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti per il comune di Monreale fino ad agosto 2019, quando cedette il servizio al ramo d’azienda FL. Mirto, vanterebbe un credito di ben 422.355,46 € (414.191 € più 7.864 € di interessi) nei confronti del comune normanno.
La somma, per come si legge nella nota protocollata ieri al comune, farebbe riferimento ad una decina di fatture, o residui di fatture, emesse sia per il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati, sia per il servizio di messa in riserva della frazione organica.
A questa cifra si andrebbe ad aggiungere un ulteriore importo, non ancora definito dalla stessa società, in relazione ai maggiori oneri derivati dal servizio svolto, non contenuto nel capitolato speciale d’appalto, in riferimento alla maggiore distanza percorsa dai mezzi per il conferimento dei rifiuti in discarica, agli oneri per il fermo dei compattatori dovuti ai ritardi di conferimento in discarica o in piattaforma non imputabili all’impresa.
Insomma, la società di San Cipirello prova a fare la voce grossa con l’ente appaltante, intimando il pagamento di queste somme entro 7 giorni, pena “l’attivazione di azioni legali per il recupero coatto del credito vantato, comprensivo di interessi legali e di mora”.
Alla società, nell’arco degli ultimi mesi, erano state sollevate dal comune di Monreale una serie di contestazioni sulla conduzione del servizio. Innanzitutto per la mancata assunzione di 12 delle 60 unità ex ATO previste dal bando di gara. Oltre al mancato rispetto delle norme contrattuali, l’ente pubblico si sarebbe trovato a pagare alla Mirto gli stipendi dei 12 dipendenti mai assunti. Si tratterebbe per il comune di un costo di 29.268 € mensili per del personale mai impiegato.
Alla Mirto era stato contestato anche l’utilizzo di mezzi sprovvisti degli standard sulle emissioni inquinanti (Euro 6) previsti dal bando di gara. Ed ancora il comune ha inviato una nota alla società lamentando la qualità del servizio reso, che vede impiegato un numero di mezzi inferiore a quello previsto, con scadimento del servizio reso.
La Mirto ha inoltre diffidato il comune dal procedere con ulteriori pagamenti in favore della società subentrata, la New System Service di Marsala, al fine “di rispettare un criterio cronologico di liquidazione delle fatture”. “Peraltro tale arbitrario modus operandi – si legge nella nota -, genera un danno all’erario poiché l’ente sarà chiamato a corrispondere maggiori interessi sulle somme dovute”.
Indipendentemente dal pronunciamento del TAR, si preannuncia una lunga stagione di azioni legali tra la società e il comune.
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