MONREALE – L’incidente di sabato notte, verificatosi in via Antonio Veneziano all’angolo con via Miceli, ha fatto emergere un problema che in realtà, specialmente nelle aree di Palermo e Monreale ma non solo, è una vera e propria piaga.
Ragazzi e ragazze, spesso giovanissimi neopatentati alla ricerca di emozioni forti, altre volte spericolati adolescenti di trent’anni, altre volte ancora ultraquarantenni arricchiti e annebbiati da manie di protagonismo, a bordo di vetture più o meno grandi, dalle microscopiche Smart (com’è stato per la giovane imprudente di sabato sera) ai mastodontici SUV, corrono noncuranti del codice stradale e della sicurezza propria e altrui, infischiandosene volentieri della segnaletica, spessissimo sopravvalutando le proprie capacità di guida.
Capita che ci scappi il morto, com’è accaduto a Palermo alcuni mesi fa in via Roma, dove un uomo è stato falciato mortalmente da un’auto lanciata a una velocità impietosa in pieno centro. Capita, fortunatamente, che non si faccia male nessuno, com’è accaduto sabato sera.
I residenti di via Antonio Veneziano non sono nuovi a problemi di questo tipo. Gli incidenti sono frequenti, ai giovani monrealesi piace scorrazzare con le macchine e sentirsi “fighi”, almeno finché qualcuno non si fa male. Gli abitanti, nel frattempo, convivono con lo stridio dei copertoni che inchiodano, preoccupati di sentire l’ennesimo botto.
La richiesta dei residenti è quella di porre dei dossi artificiali che, quando non vengono manomessi, riescono a essere un deterrente contro il dilagante infantilismo di novelli e sopravvalutati piloti di Formula 1 urbana. Nella speranza che non dover spendere bei soldi per rifare le sospensioni sia più importante di mostrare agli amichetti di saper spingere un pedale.