MONREALE – “Sfida accettata. La proposta è chiara: votiamo il taglio di 345 parlamentari senza aspettare, già la prossima settimana, e poi andiamo subito alle elezioni, restituendo la parola agli Italiani”. Lo ha dichiarato il Ministro Matteo Salvini. Dall’altra parte Luigi Di Maio rilancia: “Dimezziamo anche gli stipendi. In un post su Facebook: “Voglio darvi una buona notizia, dopo le proteste dei cittadini nelle piazze e sui social la lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari, una riforma del Movimento 5 stelle e che il paese aspetta da anni. Settimana prossima tagliamo 345 parlamentari”.
“Salvini ha fatto una proposta che ha spiazzato tutti”. Commenta Giuseppe Romanotto, ex candidato sindaco della Lega.
L’aula del Senato ha deciso il calendario della crisi bocciando la proposta della Lega di anticipare a domani la sfiducia al presidente Giuseppe Conte. Il premier si presenterà dunque nell’aula di Palazzo Madama martedì 20 agosto.
“Il Governo non poteva più andare avanti, da un paio di mesi era bloccato sui NO del M5s. Insieme hanno fatto il possibile ma il Governo è impantanato”.
Sulla crisi di Governo e sui possibili scenari politici, Romanotto elogia Salvini. “Ha dimostrato di essere il leader e lo è diventato sul campo”. Poi è sicuro “non farà inciuci dal punto di vista politico per raggiungere consensi”.
Poi volge uno sguardo al periodo prima delle elezioni. “Non c’era una maggioranza e l’unica fattibile era quella con i grillini. Insieme hanno fatto quello che potevano fare. Troppi NO e votazioni diverse in Europa. Non si può governare insieme in Italia e in Europa no”.
Sull’ipotetica coalizione PD-M5s è dubbioso. “I numeri del PD non sono cambiati, sono sempre gli stessi, prima era guidato da Renzi oggi da Zingaretti.
Vorranno coalizzarsi? Per andare contro Salvini per evitare di dare la parola agli italiani? Il collante o la scusa dell’inciucio tra PD e M5S sarebbe potuto essere il taglio dei parlamentari ma Salvini ha spiazzato tutti dichiarando in Senato di essere pronto ad anticipare il voto finale sul taglio definitivo di 345 parlamentari per poi ridare la parola agli italiani”. Conclude Romanotto.