Monreale, 10 maggio 2019 – Dopodomani, domenica 12 maggio, i monrealesi saranno nuovamente chiamati alle urne per esprimere la propria preferenza rispetto al candidato sindaco che governerà la città per i prossimi 5 anni.
La sfida, come tutti sanno, è tra Alberto Arcidiacono (23,94% al primo turno), che ha recentemente aggiornato il suo gruppo con il coinvolgimento di Roberto Gambino (15,69%), e il sindaco uscente Piero Capizzi (21,21%).
Negli ultimi giorni è stato un botta e risposta senza esclusione di colpi: dall’asse Arcidiacono-Gambino sono partite dichiarazioni sull’operato delle ultime quattro amministrazioni che hanno guidato il paese, Piero Capizzi ha contestato loro la confusione che starebbero tentando di creare negli elettori mettendo insieme destra e sinistra mentre Salvino Caputo ha scagliato un colpo di coda ricordando agli elettori che la “verginità politica” non è caratteristica di nessuno dei candidati.
Una situazione spinosa che pone interrogativi di sorta. Vista la scarsità degli apparentamenti viene spontaneo chiedersi che fine faranno quei voti indirizzati alla Lega, al M5S e a Forza Italia. Il candidato sindaco della Lega, nonché recentemente insignito della carica a responsabile cittadino della Lega a Monreale, Giuseppe Romanotto ha rifiutato qualunque tipo di coalizione issando lo stendardo della coerenza, ma anche Fabio Costantini, M5S, ha mantenuto la sua posizione rimanendo fuori da eventuali apparentamenti.
Se da un lato la numerosità dei candidati al primo turno ha comportato una certa dispersione di voti e, come abbiamo ipotizzato poc’anzi, rimane il dubbio su dove (e se) andranno queste preferenze, d’altro canto le ultime battute di questa campagna elettorale semplificano di molto il panorama politico a Monreale mettendo i due capilista al centro della scacchiera, fatto che forse potrebbe chiamare l’attenzione anche degli elettori più scettici.
Ciò detto, oggi pomeriggio si terranno gli ultimi due comizi di questa lunga e sfiancante campagna elettorale. Alle 19.00 sul palco vedremo Piero Capizzi, mentre alle 20.00 Alberto Arcidiacono. L’ultima “masculiata” prima del voto di domenica, che sarà quello decisivo.