Palermo, 15 marzo 2019 – Oggi in tutto il mondo si è tenuto il Global Climate Strike, lo sciopero globale promosso dall’attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai governi risposte immediate e radicali riguardo il sempre più preoccupante problema del riscaldamento globale e dell’inquinamento.
Una ricerca pubblicata dall’International Journal of Climatology, con la collaborazione del ricercatore del Cnr-IIA Antonello Pasini e di ricercatori dell’Università di Roma Tre, ha dimostrato che l’andamento dei nuovi record di temperature in Italia segue una deriva climatica molto rischiosa. “Specialmente in estate, il numero di nuovi record di caldo ha superato abbondantemente quelli attesi in un regime di clima costante e abbiamo avuto lunghe ondate di calore, più frequenti e più intense. La frequenza dei nuovi record di freddo va invece calando, specie dagli anni ’90. Non possiamo più calcolare i tempi di ritorno di questi eventi utilizzando la teoria statistica consolidata e siamo in presenza di una nuova legge di comportamento di eventi climatici che va ben al di là della variabilità naturale del clima italiano”.
In Italia si stanno tenendo in questo momento 109 appuntamenti, tra manifestazioni e incontri, di giovani e studenti. Ai “venerdì verdi” per il futuro parteciperanno anche studenti in Belgio, Australia, Francia, Germania, Irlanda, Uganda, Thailandia, Colombia, Polonia, Regno Unito etc. per un totale di 95 paesi di tutti i continenti.
L’attivista Greta Thunberg è diventata simbolo e promotrice di questo movimento: lo scorso anno ha cominciato ad accamparsi davanti al Parlamento svedese per protestare contro la mancata attuazione delle misure promesse per salvare il clima che erano state concordate nell’Accordo di Parigi. L’accordo, sottoscritto da 195 membri dell’UNFCCC, prevede la riduzione dei gas serra al fine di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto del 2 °C. La Thunberg da allora ha sollecitato giovani e studenti di tutto il mondo a fare pressione sui governi per ottenere risposte efficaci all’emergenza climatica.
Centinaia di persone sono scese in piazza questa mattina a Palermo, soprattutto studenti e bambini. Il corteo è partito dal teatro Massimo per concludersi con un’assemblea davanti al palazzo della Regione. “Dobbiamo chiedere a gran voce che venga rispettato l’Accordo di Parigi, ma a partire da ogni persona di questa piazza dobbiamo innescare un meccanismo positivo di cambiamento per un’inversione di rotta. Ci sono bambini delle elementari che hanno più chiaro e più a cuore il futuro di questo pianeta rispetto ai governi. Vogliamo azioni, non parole”.
“È bello e importante che questo cambiamento parta dai bambini, questo ci dà speranza – ha detto Cristian Crivello, studente di biotecnologie -. Siamo qua per informare, l’informazione è fondamentale, fino a quando saremo convinti che i rifiuti della raccolta differenziata finiscano tutti insieme, nessuno sarà motivato a farla bene. Fino a quando sottovaluteremo l’inquinamento prodotto dai carburanti che utilizziamo tutti i giorni, nessuno userà auto elettriche o semplicemente i mezzi pubblici. E poi dobbiamo essere uniti, l’unico modo per combattere una battaglia così grande è essere uniti”.
Un movimento grande e ambizioso, di respiro internazionale che dovrebbe far riflettere ognuno di noi sul proprio rapporto con l’ambiente e su cosa stia facendo per prendersene cura. È significativo, come ha sottolineato Cristian, che siano i più giovani (Greta Thunberg ha solo 16 anni) e i bambini a prendere più a cuore questo tema. Specialmente perché saranno loro (e solo loro) a pagare le conseguenze della nostra ottusità.