Monreale, 27 gennaio 2019 – Massimiliano Lo Biondo si propone alla guida della città di Monreale. Ha da molti mesi presentato la lista civica #OLTRE. Abbiamo chiesto la sua opinione sull’ipotesi di creazione del comune di Pioppo avanzata dal Comitato “Pioppo Comune Autonomo”.
D: Dottor. Lo Biondo, con il vostro gruppo vi proponete di guidare il comune di Monreale nei prossimi 5 anni. Qual è la vostra posizione su questo argomento?
R: Potrei diventare piacevolmente residente del nuovo Comune di Pioppo. E questa ipotesi, quindi, mi tocca anche da cittadino.
La posizione del nostro gruppo civico #OLTRE è di chi non conosce ancora i contenuti del progetto di autonomia. Certamente piena e incondizionata apertura per l’ascolto e il confronto. Poi, è doveroso non dimenticare che la parola decisiva spetta ai cittadini in quanto la legge stabilisce che vi debba essere un referendum.
D: Dove risiedono le cause di questa esigenza diffusa nella frazione di Pioppo?
R: Sono la conseguenza di scelte politiche prive di progetto, di cui oggi ne paghiamo le conseguenze sotto forma di disastro non solo economico. Senza andare troppo lontano, per esempio, Casaboli è andato a fuoco ancora la scorsa estate, ma la politica dov’è? O ancora lo scarico a cielo aperto del torrente Sant’Elia. E tanto ancora. Quindi la domanda va posta a chi ha vinto le elezioni ma si è scordato che dopo si governa.
D: Lei è stato consigliere comunale dal 2009 al 2014. Come ha vissuto allora la sfida del comitato di creare il comune di Pioppo? Da che parte si era schierato?
R: Si poteva e si sarebbe dovuto fare molto di più. Da tutti i fronti. Troppe contrapposizioni. Andiamo #OLTRE.
D: È un tema già inserito nell’agenda politica dei vostri gruppi di lavoro?
R: Le frazioni, tutte, sono da sempre dimenticate. Ad esempio ancora a Grisì l’agenda deve occuparsi del terremoto del ’68. Incredibile ma vero.
D: Avete avviato un tavolo di confronto con gli attivisti del Comitato Pioppo Comune Autonomo?
R: No, ancora no. Ma ribadiamo l’apertura piena al confronto.
D: Il frazionamento di un territorio in comuni più piccoli è una scelta lungimirante, o anacronistica? Non ritiene più utile, al contrario, l’aggregazione di più territori, per ottenere economie di scala e ridurre i costi di gestione di un comune?
R: Ogni territorio ha una propria specificità. Una norma deve possedere il requisito della generalità e dell’astrattezza ma deve essere la politica a capire cos’è giusto o no. Certamente Pioppo è già annesso a un territorio e soffre sicuramente decenni di inconcepibile isolamento. Quindi il caso penso sia opposto: Pioppo fa già parte di un territorio più ampio ma soffre ugualmente. Serve quindi ascolto e confronto.
LEGGI ANCHE:
Pioppo vuole staccarsi da Monreale. Un nuovo progetto per diventare Comune