Altofonte, 16 dicembre 2018 – È tornato in libertà Giuseppe Marfia, il presunto boss mafioso di Altofonte condannato a 11 anni e 4 mesi di carcere.
Circa sette mesi fa era stata emessa la sentenza con cui veniva annullata con rinvio a giudizio la sua condanna, ma la Cassazione – fa sapere il Giornale di Sicilia – non ha ancora depositato le motivazioni senza le quali non è possibile avviare un nuovo processo. Queste tempistiche hanno fatto scadere i termini di custodia cautelare, per cui il presunto boss è tornato in libertà.
Marfia fu arrestato nel 2013 insieme ad altre persone, circa 40. La Cassazione aveva emesso 27 condannate con capi d’accusa quali estorsione, detenzione di armi e droga, furto di bestiame, nonché per un possibile ruolo nell’omicidio di Giuseppe Billitteri, morto ammazzato col metodo della lupara bianca il 22 marzo 2012.
L’inchiesta in cui fu coinvolto Marfia permise agli investigatori di sventare un tentativo di unificazione di diverse famiglie mafiose (Camporeale, Monreale, Partinico, Altofonte, San Giuseppe Jato, Montelepre, Borgetto e Giardinello), con l’intento di formare un unico grande mandamento con a capo Antonino Sciortino.
I dubbi che hanno portato al rinvio a giudizio riguardano un possibile scambio di persona. Nelle intercettazioni, infatti, si fa riferimento a u scienziato, identificato dagli inquirenti nella persona di Marfia. Non è dello stesso avviso la difesa, che ha puntualizzato che il Marfia è conosciuto da tutti come Lupiddu, e che si tratterebbe quindi della persona sbagliata. Ad ogni modo non sarà possibile giungere a una conclusione certa finché non venga deliberato l’incontro per un ulteriore dibattimento.
Marfia è difeso dall’avvocato Nino Caleca.