Monreale, 14 settembre 2018 – “Il Presidente Musumeci ha tradito le nostre aspettative, non ha fatto nulla di quanto promesso in campagna elettorale”. Salvatore La Corte è il segretario provinciale del Fna Snaf, una delle 8 sigle sindacali dei lavoratori forestali.
“Rappresentiamo circa il 9% dei lavoratori, eppure siamo tenuti fuori dai tavoli sindacali”.
La denuncia di La Corte fa riferimento al recente contratto integrativo, firmato il 9 agosto, con validità dal 1/1/2018 al 31/12/2019, firmato dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, e successivamente sottoscritto dall’UGL. “Un contratto che riprende integralmente quanto portato avanti dal governo Crocetta e dal suo assessore Cracolici, criticato da Musumeci durante la campagna elettorale, ma poi confermato in pieno”.
“Abbiamo già inviato diffida alla Corte dei Conti nei confronti del governo e dei dipartimenti all’agricoltura e al corpo forestale per invalidare il contratto”.
“Un dialogo costruttivo con un governo regionale era stato avviato con l’ex presidente Lombardo, fino a quando in giunta non è entrato il PD. Da allora le nostre richieste non sono state accolte, e siamo stati tenuti distanti dalla contrattazione. Il servizio antincendio è stato smantellato dalla politica scellerata del PD con la complicità dei sindacati confederali”.
La Corte riconosce l’esistenza di alcuni aspetti positivi anche in questo contratto, come il passaggio a caposquadra AIB (addetti incendi boschivi) dei coordinatori delle squadre antincendio, “frutto anche di una nostra lotta”, o lo scatto di livello per gli ARCO (addetti radio centro operativo), per i caposquadra forestali azienda, per gli addetti ai decespugliatori, per meccanici e motoseghisti. “Ma sono rimaste fuori molte altre categorie, ASPI (addetti squadre pronto intervento), ATAI (addetto torrette avvistamento incendi), gli operai della manutenzione, così come poco è stato fatto per gli addetti alla guida delle autobotti e dei mezzi tecnici speciali”.
Il contratto è stato rinnovato dopo 17 anni, era fermo al 2001. “Sono troppi gli aspetti che non sono stati migliorati”. L’elenco di La Corte è lungo: “Chiediamo il recupero totale delle giornate di malattia e di infortunio, l’eliminazione della inutile compilazione annuale di un modello pena l’esclusione dalla graduatoria, il riconoscimento dei buoni pasto per gli addetti al servizio antincendio che svolgono orario h24”.
Il segretario provinciale spiega come la recente stipula abbia anche azzerato il 58% degli arretrati contrattuali del servizio antincendio. “Una beffa, se consideriamo che già abbiamo perso gli arretrati dal 2001 al 2005”.
“Musumeci e l’assessore Edy Bandiera ci hanno profondamente delusi. Avevano promesso la stabilizzazione degli operai. Adesso vogliono tentare la carta di un accordo stato/regione per farsi trasferire i soldi dell’INPS accantonati per la disoccupazione. Una strada che non porterà a nulla. Sarebbe invece il caso di utilizzare i fondi PAC, attraverso progetti europei, finalizzati a combattere il dissesto idrogeologico. Ciò consentirebbe di impiegare tantissimi forestali in attività di protezione civile, in bonifica di strade, fiumi, coste, per evitare smottamenti e frane rendendo un grosso beneficio al territorio siciliano soggetto a questi eventi catastrofici. Giampilieri e Scillato dovrebbero insegnarci qualcosa. Un esempio virtuoso in tal senso è dato dall’impiego a Monreale di circa 25 forestali impegnati nella pulizia del fiume S. Elia /Oreto, con l’utilizzo appunto di fondi europei”.
“Ma è un problema di capacità. Chi ci comanda non ci sa gestire. Ed è per questo che a breve avvieremo uno stato di agitazione, cercando di creare un fronte comune tra le sigle sindacali autonome”.