Monreale, 11 febbraio 2018 – Non poche sono state le polemiche che ha suscitato la scelta dell’assessore monrealese Geri Valerio di dare mandato ai tecnici comunali di disegnare, utilizzando della vernice, la segnaletica orizzontale in alcuni punti del basolato del centro storico di Monreale. La vicenda ha scatenato l’ira di numerosi cittadini e di qualche ex amministratore. Tra questi anche Salvino Caputo di Orgoglio monrealese e dirigente della Lega-Salvini Premier. L’ex deputato regionale, parlando di «devastazione del patrimonio monumentale da parte dell’amministrazione comunale», ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto per danni e una richiesta alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici per appurare «se questa ha espresso il parere per la posa di vernici sulle strade e sulle piazze del centro storico».
Anche sui social se ne sono lette di tutti i colori. Pareri contrastanti si sono succeduti, innescando una querelle che a tutt’oggi ancora non si è placata. C’è chi asserisce che la segnaletica vada posta anche sul lastricato del centro storico, c’è chi risponde puntando il dito e indicando tutto ciò come un vero e proprio scempio a danno dei luoghi e del basolato stesso.
Eppure ciò che si vede a Monreale non è un caso sporadico. Nei centri storici di molte grandi città la segnaletica orizzontale è presente in tutte le sue forme. Per capire se ci sono delle normative che regolano la segnaletica orizzontale nei centri storici abbiamo contattato l’ufficio Unita Operativa di base per i Beni Architettonici Storico Artistici della Soprintendenza della Regione Siciliana. «Ciò che riguarda la segnaletica orizzontale – dicono dalla Sovrintendenza – fa riferimento al solo codice della strada, noi non abbiamo nessuna voce in capitolo rispetto alla segnaletica compresa quella verticale, almeno che non riguardi il loro posizionamento sulle mura di edifici storici». Il decreto legislativo N°42 del 2004 arti. 49 recita infatti così: «Art.1. E’ vietato collocare o affiggere cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelati come beni culturali. Il collocamento o l’affissione possono essere autorizzati dal soprintendente qualora non danneggino l’aspetto, il decoro o la pubblica fruizione di detti immobili. L’autorizzazione è trasmessa, a cura degli interessati, agli altri enti competenti all’eventuale emanazione degli ulteriori atti abilitativi». In casi come quello di Monreale la Sovrintendenza non è tenuta ad intervenire e c’è anche un precedente. La questione era già stata affrontata in passato. Prova ne è una nota inviata dal corpo di polizia municipale alla Sovrintendenza, con protocollo numero 14734 del giugno 2013.
Abbiamo sentito sulla questione il Comandante della Polizia Municipale, Luigi Marulli. «La Sovrintendenza ai Beni Culturali ha competenza solo sulla pubblicità e sui segnali turistici – precisa il comandante Marulli a Filodiretto -. Il Codice della strada assegna invece alla Polizia Municipale competenza in materia di segnaletica orizzontale e verticale». Il Comandante afferma con fermezza, smentendo dunque le affermazioni di Caputo, che l’intervento di ripristino delle strisce pedonali non ha deturpato la pavimentazione. Definita storica anche se in parte risale al 2006. «Le vernici utilizzate – dichiara Marulli – sono eliminabili, non contengono sostanze gommose, sono prodotti certificati dal Ministero». «Le uniche strisce che abbiamo rivisto cambiandone il colore – continua l’ufficiale – sono quelle all’ingresso di via Umberto I con due stalli per carico e scarico merci. L’intento è di impedire agli autocarri di entrare in piazza e farli ridiscendere a Palermo. Le strade sono troppo strette per gli autocarri». Sono state anche istituite soste regolamentata, non a pagamento per i primi 15 minuti. «La decisione – spiega Marulli – è stata presa dopo avere consultato l’Associazione dei Commercianti (ACM). Abbiamo loro presentato il piano traffico, e verranno adottate nuove misure per regolamentare il traffico in piazza Vittorio Emanuele. Abbiamo tenuto conto dei stakeholder, i portatori di interessi, quali farmacie, uffici, esercizi pubblici».
naturalmente nessuno si occupa delle transenne che limitano l’accesso agli aventi diritto e disabili contravvenendo alle leggi dello stato