Monreale, 21 gennaio 2018 – Quante volte passeggiando per le strade ci siamo chiesti quanto sarebbe bella e accogliente un’area se solo fosse più verde? E quante altre dopo gli incendi devastanti abbiamo pensato al danno provocato e alle ricadute sull’ambiente? E pensare che ogni bambino appena nato potrebbe entro sei mesi contribuire nel suo piccolo a restituire armonia e bellezza alla città. Ma in quale modo?
A stabilirlo è una legge nazionale del 2013 che prevede che per ogni bambino nato o adottato venga piantumato un albero. Anche se al momento i Comuni italiani che hanno dato seguito alla norma sono pochi. A Monreale dal 2013 ad oggi sono nati 1935 bambini e 10 sono i piccoli adottati. A diffondere il dato e a chiedere “se tutto questo a Monreale accade?” è stato il Comitato Pioppo Comune, che a distanza di mesi dal corteo “Casaboli chiede aiuto” ha cercato di individuare un percorso per la tutela dell’ambiente.
“Gli alberi piantumati sono circa un centinaio”, risponde l’assessore al Verde pubblico Giuseppe Cangemi, che dal 2015 è stato designato al ramo.
Quindi Monreale ferma al palo con circa il 5% di quanto previsto.
Belpasso, Arenzano, Belforte, Castelvetrano, San Nicola, Bolognetta, Sassuolo, Troina, Santa Maria, Enna, e San Pietro di Feletto, sono invece i Comuni che hanno messo in atto la legge. Un’iniziativa che si inquadra nella volontà di promuovere il patrimonio arboreo nazionale e lo sviluppo di verde urbano.
La Legge 10 del 2013 conferma l’obbligo per i comuni sopra i 15mila abitanti di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nascituro, dopo aver individuato un’area sul proprio territorio da destinare a una nuova e piccola forestazione urbana, con posa di piante autoctone. I dati dell’albero dovranno essere comunicati ai genitori del bambino e gli amministratori del comune devono produrre un bilancio del verde a fine mandato, che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi).