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Lo Biondo: “La Corte dei Conti boccia l’amministrazione eletta per fare uscire il comune dalle sabbie mobili”

Gestione scellerata, responsabilità di chi ha preferito girarsi dall’altra parte, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile direttore,

vorrei scrivere il mio punto di vista sulla dichiarazione di dissesto e sulle responsabilità politiche di chi, a mio avviso, oggi ha disatteso il mandato di governo.

I cittadini, infatti, si sono già espressi riguardo alle responsabilità politiche delle passate amministrazioni, bocciandole ai seggi elettorali, quando ricandidate e in cerca di riconferma.

Intanto ritengo fuorviante e forse non casuale sostenere che “col dissesto cambierà poco o quasi nulla, per i cittadini”.

Il rischio, non per tutti, è che potrebbe passare in ombra la vera questione: l’amministrazione è stata bocciata dalla Corte dei Conti, sulla gestione del piano di riequilibrio, in base alle criticità sollevate sui dati definitivi del rendiconto 2015 e su quelli di pre-consuntivo 2016.

E su quei bilanci il sindaco, che è anche assessore al bilancio, ha trovato il mutuo soccorso, in consiglio, di qualcuno dell’opposizione (per fortuna non tutta)! E così, anziché essere migliorati, quei bilanci sono stati approvati così com’erano. Col risultato che oggi conosciamo!

E questo è il primo punto: il sindaco e la sua giunta, sui bilanci, hanno scelto di ribaltare la loro coalizione, fermi su un metodo gestionale oggi bocciato dalla Corte dei Conti (deliberazione n. 92/2017/PRSP – Adunanza del 4 aprile 2017).

Ma vediamo quali sono le considerazioni significative che hanno portato la Corte dei Conti alla dichiarazione del dissesto, quindi alla bocciatura dell’operato dell’amministrazione.

– Con deliberazioni n. 84/2016/PRSP e n. 190/PRSP la sezione della Corte dei Conti accerta la “presenza di gravi scostamenti rispetto agli obiettivi di riequilibrio stabiliti nel piano approvato dal Comune di Monreale”

– Sempre la Corte dei Conti scrive (deliberazione n. 92/2017/PRSP) che “sono state acclarate una serie di gravi criticità che compromettono la veridicità dei bilanci di previsione 2014, 2015 e 2016.

– Sul bilancio di previsione 2016 (delibera di consiglio n.78/2016) la Corte definisce la prospettazione “non veritiera e fuorviante”.

Poi emerge ancora la questione ex ATO: fatture per euro 1.981.569,01 emesse dalla società e mai pervenute all’ente.

E mi permetto di rilevare che quest’aspetto è perfettamente in linea con quella gestione scellerata, rispetto cui troppe responsabilità vi sono state e troppi hanno preferito girarsi dall’altra parte, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie.

Quindi possiamo dire che “col dissesto cambierà poco o quasi nulla, per i cittadini”?

Nei fatti i cittadini non si ritrovano più a essere guidati in toto da un’amministrazione eletta per fare uscire il comune dalle sabbie mobili poiché commissariata dalla Corte dei Conti su una questione, i bilanci e la gestione dell’uscita dal debito, su cui i cittadini avevano riposto la propria fiducia.

Così i cittadini continueranno a pagare un debito di 32 milioni di €, gestito non più dall’amministrazione, bensì da un commissario esterno! Con regole e modalità in parte nuove.

E dovrà farlo, certamente, in un tempo diverso da quello dell’amministrazione pro-tempore, non potendo rimanere in carica sino al 2032…!

Fatto che dovrebbe far pensare che invece non è proprio vero che nulla cambia.

E allora verrebbe da domandarsi quale sia la logica politica della dichiarazione “un buon lavoro è stato fatto dall’amministrazione”.

Soprattutto se a farla è chi ha rivestito il ruolo di assessore nella passata amministrazione, bocciata dai cittadini.

Altra valenza, ritengo, avrebbe avuto un’analisi del Sindaco, oggi assessore al bilancio, anziché un’affermazione di questo tipo. Alla luce di quello sopra scritto e di tanto altro non riportato per ragioni di spazio.

Ma credo che questo basti per rendere chiaro che tante cose sono cambiate, politiche e gestionali.

E che comunque per i cittadini cambia sempre qualcosa: è cambiato chi gestirà il debito e la fuoriuscita. Perché l’amministrazione non ha garantito il superamento d’importanti criticità. Perché è stata bocciata ancora sul ricorso presentato.

Quindi che senso ha, politicamente, la presenza di un’amministrazione commissariata su un aspetto così importante come la gestione economica del debito?  

Massimiliano Lo Biondo (componente assemblea provinciale del Partito Democratico)

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