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Brucia il bosco di Casaboli. Nei tavoli si discute sulle attribuzioni politiche e tecniche

Ieri in IV Commissione sono stati convocati gli attori istituzionali per le diverse attribuzioni politiche e tecniche del Governo, della Protezione civile, del Corpo Forestale per fare chiarezza sullo stato dell'arte della pianificazione antincendio

Monreale, 3 agosto 2017 – Il rogo divampato ieri pomeriggio nel bosco di Casaboli non è stato ancora domato dai Vigili del fuoco e Forestali che stanno tentando di circoscrivere l’incendio. La situazione è abbastanza critica e le fiamme si propagano verso la località di Sagana. 

Continua in queste ore l’incessante via vai degli elicotteri. Necessario è stato anche l’intervento dei canadair. Nel cuore di quel che rimane del bosco a rischio l’area attrezzata, ecocampus e il maneggio ASD equitazione. 

Era bello avere a disposizione a due passi da Palermo un’area boschiva dove le famiglie, gruppi di giovani e amanti della natura potevano trascorrere delle sane ore di relax. Oggi tutto questo è stato compromesso esattamente da chi? Crediamo ancora all’esistenza dei piromani? O forse è colpa di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Intanto nei tavoli politici si discute su come far funzionare il servizio antincendio.

“Ho convocato stamattina in IV Commissione gli attori istituzionali per le diverse attribuzioni politiche e tecniche del Governo, della Protezione civile, del Corpo Forestale per fare chiarezza sullo stato dell’arte della pianificazione antincendio, sull’onda dei disastri avvenuti e della preoccupazione suscitata dagli avvenimenti delle ultime settimane e degli ultimi giorni.” Scrive sulla pagina  Facebook l’On. Mariella Maggio.  “I presenti – continua l’Onorevole – hanno convenuto sulla necessità di preparare una strategia che ci consenta, al netto degli atti delinquenziali per i quali bisogna attivare una strategia di controllo e di repressione, di eliminare le cause che diventano terreno fertile per questi soggetti ma anche per adeguare la tempistica degli interventi ai fenomeni atmosferici derivanti dalle mutate condizioni climatiche.” “Quantificare esattamente le risorse necessarie per una corretta prottamazione, con la possibilità ove fosse necessaria di una pianificazione pluriennale. Valutare le condizioni del Corpo Forestale per decidere come potenziarlo, anche nell’ottica di una maggiore attività di controllo e repressione. Autorizzare i sindaci – conclude – ad ordinare ai privati la bonifica delle aree incolte anche prevedendo sanzioni congrue”. 

 

 

 

1 Commento
  1. Anonimo scrive

    Parole ipocrite che vengono sempre a fatto avvenuto. Si sa benissimo che ogni hanno il territorio italiano è funestato da questi atti ( quest’anno particolarmente criminosi) che stanno riducendo il patrimonio boschivo al lumicino. Della gravità delle conseguenze c’è ne accorgeremo prestissimo. Che cosa vuol dire “I presenti hanno convenuto sulla necessità di preparare una strategia che ci consenta, al netto degli atti delinquenziali per i quali bisogna attivare una strategia di controllo e di repressione, di eliminare le cause che diventano terreno fertile per questi soggetti ma anche per adeguare la tempistica degli interventi ai fenomeni atmosferici derivanti dalle mutate condizioni climatiche”? Fino ad oggi dove sono stati i politici? Cosa hanno fatto? Queste barzellette sono deplorevoli e spregevoli. Andate a quel paese!

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