Monreale, 24 marzo 2017 – È stata istituita, durante la seconda seduta del consiglio comunale, la commissione di inchiesta voluta dal Comitato Pioppo Comune sulla vicenda legata alla chiusura della scuola materna di via Polizzi con i seguenti componenti: Presidente – Giuseppe Guzzo; Vice Presidente Toti Gullo; Girolamo Vittorino; Fabio Costantini e Giuseppe Romanotto. In aula 27 i consiglieri presenti che hanno votato all’unanimità.
La discussione viene aperta dal consigliere Toti Gullo che chiede il prelievo di questo punto all’ordine del giorno, ottenendone l’approvazione. Diversi i consiglieri che chiedono di intervenire prima di procedere con la votazione.
Il consigliere Lo Coco riassume brevemente i passaggi che hanno portato alla chiusura della scuola e poi esprime fiducia verso i componenti della commissione, in particolar modo per Toti Gullo, che conosce bene la vicenda.
Intervengono anche Costantini, Davì, Guzzo, Rincione, Romanotto e Vittorino, esprimendo soddisfazione per la commissione di inchiesta, in quanto rappresenta una opportunità per fare luce su questa storia che dopo anni non trova ancora una soluzione.
Gli animi si scaldano al termine dell’intervento del consigliere Russo che invece offre gli spunti per una riflessione diversa.
“La commissione di inchiesta – dice Russo – deve chiarire posizioni politiche e amministrative.
Il caso della scuola di via Polizzi nasce con l’amministrazione Di Matteo, nella composizione della commissione c’è qualcosa di contraddittorio – continua il consigliere – perchè ne fanno parte persone che rappresentavano quell’amministrazione. Per una questione di opportunità politica -prosegue Russo – credo non ci possano stare ex amministratori. Si faccia una commissione che non abbia avuto nessun coinvolgimento politico in quegli anni”.
Dura la replica del consigliere Gullo: “Non accetto lezioni da lei consigliere Russo. Sono legittimato a far parte della commissione di inchiesta perché conosco bene la storia della scuola. Io conosco fatti e misfatti di questa scuola, esistono verità inquietanti che in questi 5 anni sono state taciute e attraverso la commissione emergeranno, per questo motivo lei non mi vuole in commissione“.
A partire dalla sua istituzione la commissione avrà a disposizione 60 giorni per ispezionare e 30 per relazionare in consiglio comunale.