Monreale, 14 febbraio – “Chi monitora lo stato evolutivo del crollo del costone roccioso della villa comunale di Monreale “Belvedere”? Esiste una banca dati, risultante dal monitoraggio costante, necessaria per acquisire, verificare e comparare i dati attuali con quelli precedenti?”. Sono questi gli interrogativi che pone Massimiliano Lo Biondo, geologo e componente dell’assemblea provinciale del PD, sullo stato dell’evento franoso che ha coinvolto la Villa comunale nel lontano 2011.
“Nel 2015 – afferma Lo Biondo – l’amministrazione garantiva, sulle pagine dei giornali, l’attenzione rispetto al problema, specificando di avere interessato i tecnici”.
Viste le recenti e copiose piogge e le gelate delle ultime settimane, sarebbe quanto opportuno avviare una campagna di monitoraggio della frana e la redazione di una banca dati che consentirebbero di capire se esiste o meno un movimento della parete rocciosa e di conseguenza di stabilire il livello di rischio e pericolosità, di progettualità e di priorità.
“E’ inimmaginabile – continua Lo Biondo – pensare che non esiste nulla di tutto questo: significherebbe immaginare di affidarsi alla fortuna, nella speranza che nulla accada sino a quando si trovino, un giorno ma chissà quando, le somme da spendere. Una banca dati consentirebbe di spendere consapevolmente delle somme, attraverso la conoscenza del fenomeno di crollo, la sua dimensione e la sua evoluzione, lo stato di quiescenza o no”.
Questi dati servirebbero in modo straordinario di fronte a uno studio finalizzato alla programmazione di un intervento.
“Ieri – continua Lo Biondo nella sua nota – il problema non sembrava essere tanto il crollo ma la chiusura della zona che si affaccia sulla conca d’oro, perché impediva a tantissimi turisti di poterne godere il panorama, visto che per questioni di sicurezza era stato recintato; Oggi, invece, il problema potrebbe essere lo smarrimento rispetto alla consapevolezza dell’entità, qualitativa e quantitativa, della instabilità della parete rocciosa”.
Il controllo continuo dell’evento franoso che coinvolge la villa avrebbe costi relativamente irrisori.
“Si sono trovati poco meno di 10 mila euro per pagare una produttività e non sarebbe accettabile che non si siano trovate le somme per effettuare il monitoraggio. Anche se spesso è inevitabile fare paragoni con spese certamente evitabili visti i tempi di magra: penso ad esempio alle somme per pagare una produttività di poco meno di 10 mila euro si trovano. Chiaramente somme di questo entità non risolverebbero il problema delle casse comunali: certamente non le appesantirebbero più di quanto non lo siano già”.