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Operazione Grande passo 4, confermato l’arresto per tutti e 12 gli indagati

Palermo, 27 ottobre – Ha superato la prima valutazione di merito l’inchiesta che ha coinvolto boss e gregari di Cosa Nostra corleonese. Il Tribunale del Riesame ha infatti confermato l’arresto per tutti e 12 gli indagati venuti fuori nell’operazione Grande Passo 4 naturale prosecuzione delle precedenti tre fasi dell’indagine “Grande Passo” relative al mandamento mafioso di Corleone.

Sconto per i due proprietari terrieri Gaspare e Pietro Gebbia, padre e figlio, precedentemente sottoposti alla misura restrittiva della libertà vigilata e adesso liberi. I due uomini sono accusati di aver commissionato un blitz punitivo nei confronti di un parente, progetto saltato grazie all’intervento dei carabinieri.

Per gli altri indagati il Tribunale ha confermato l’impostazione dei sostituti procuratori Sergio Demontis, Caterina Malagoli, Gaspare Spedale e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Sarebbe stato Carmelo Gariffo, nipote di Bernardo Provenzano, uscito dal carcere nel 2014, a tentare di serrare i ranghi del clan. Avrebbe potuto contare su un gruppo di fedelissimi: l’allevatore Bernardo Saporito, che gli faceva da autista; l’operaio forestale stagionale Vincenzo Coscino, il capo cantoniere Francesco Scianni, il figlio del capomafia Rosario Lo Bue, Leoluca, e Pietro Vaccaro, questi ultimi due allevatori. Avvano ricevuto un’ordinanza in carcere per estorsione Antonino Di Marco, Vincenzo Pellitteri e Pietro Masaracchia, boss già arrestati qualche mese fa. In cella pure gli omonimi Francesco Geraci, nipote e figlio di un capomafia deceduto.

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