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Sicilia, terra di investimenti esteri

Palermo, 13 luglio 2016 – Dove non arriva l’economia siciliana arriva quella estera, ormai è un dato di fatto, più il nostro Paese resta incastrato nel suo immobilismo, più le società straniere concludono ottimi affari. Se gli imprenditori della nostra regione fanno davvero fatica ad organizzarsi e ad abbandonare certe logiche autolesioniste, quelli stranieri sono molto interessati a sfruttare il territorio siciliano per ampliare la propria offerta, espandersi sul mercato e conquistare nuovi settori. Il nostro Paese è sopraffatto dalla crisi, dalle leggi e dalle tasse ed è molto difficile che gli imprenditori trovino le risorse per scommettere sul territorio, la maggior parte si fa tentare dal guadagno facile e cede alle società estere che continuano ad arricchirsi, e pazienza per il buon vecchio Made in Italy.

Questa tendenza abbraccia tutti i settori e, se da un lato è triste vedere un’Italia sempre meno italiana, dall’altro fa piacere scoprire che c’è ancora chi riesce a vedere il valore della nostra terra, delle nostre risorse, che si innamora del profumo dei nostri campi, dei luoghi d’arte e di quelli turistici. Ad oggi la Sicilia è una delle mete turistiche più richieste ed è bellissimo vedere aziende estere come Ryanair o AirMalta scommettere sulla Sicilia, orientale e occidentale, aumentando i voli, i servizi ed i collegamenti. D’altro canto però il pensiero non può che andare a Wind Jet, la compagnia aerea low cost nata nel 2003 a Catania è fallita nel 2013 dopo innumerevoli disagi e conti in sospeso con passeggeri e dipendenti. È incredibile che per far funzionare le cose in Sicilia, debbano sempre intervenire società straniere.

Quello che è certo è che la Sicilia è molto amata dagli imprenditori stranieri, AirMalta ha deciso di investire su Palermo, e dall’aeroporto Falcone Borsellino partiranno due voli a settimana per collegare le due isole, un’occasione di interscambio per i siciliani e i maltesi che potranno stringere relazioni commerciali in modo più agevole. Restando nell’ambito dei collegamenti aerei pensate alle strategie di marketing del casinò del Gruppo Hit della Slovenia che, qualche mese fa, ha creato dei collegamenti dall’aeroporto Punta Raisi di Palermo ai casinò in Lubiana, pacchetto all inclusive per permettere ai siciliani di giocare in Slovenia. Servizi del genere non potrebbero nascere in Sicilia per destinazioni e interessi diversi? Non potrebbero essere le realtà italiane a muoversi in tal senso e favorire il turismo tra una parte e l’altra del nostro Paese?

Da pochi giorni è stato siglato anche un accordo tra l’Arabia Saudita e gli amministratori di Aidone, un piccolo paese della provincia di Enna. Dato che la Sicilia non ha i soldi per curare il restauro delle proprie opere d’arte, saranno gli arabi ad offrire un investimento di trenta milioni di euro per rimettere a nuovo i monumenti legati alla cultura araba che si trovano a Morgantina e nei territori dei comuni di Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera. Per quanto conveniente, è assurdo che debbano essere gli arabi a restaurare la Sicilia…

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