Corleone, 4 giugno – In seguito al caso reso noto dal quotidiano La Repubblica sul presunto “inchino” avvenuto durante la processione di San Giovanni a Corleone domenica scorsa ad intervenire è adesso il sindaco della città.
“Non è stato fatto nessuno inchino alla signora Bagarella – dichiara il sindaco di Corleone, Lea Savona – I ragazzi si sono soffermati in una sosta spontanea, come è successo in diverse vie del paese. E le comunicazioni delle vie erano già stata fatte alle forze dell’ordine, perché la via “Scossone” è parte integrante del quartiere San Giovanni, che è un piccolo quartiere, dove non partecipa tutta la città a questa processione”.
“Questi ragazzi sono delle bravissime persone – continua il primo cittadino di Corleone – e mi prendo la responsabilità di quanto io stia dichiarando. Si vuole sempre speculare sul nome Corleone, buttando giù l’onore delle persone oneste e far sì che, purtroppo, che con il titolo “Corleone” le persone costruiscono carriere giornalistiche e non”.
“Appena avvvisato di questa vicenda – affermato il vescovo di Monreale Pennisi – ho nominato una commissione d’inchiesta per accertare se effettivamente c’è stata una fermata davanti la casa della signora Bagarella. Fino ad ora non risulta esserci nessun inchino”. Se fosse davvero successo sarebbe un fatto gravissimo per Pennisi. “Cercherò – ha continuato – dopo aver raccolto tutte le informazioni, di prendere dei provvedimenti. Vorrei, come abbiamo fatto a Monreale da due anni, che si concordasse preventivamente tra la confraternita, la parrocchia e le forze dell’ordine il percorso con tutte le fermate in modo tale che non ci siano ambiguità o equivoci”.
Sul web, otre al sindaco, molti cittadini corleonesi nelle ultime ore hanno contestato la ricostruzione riportata questa mattina dal quotidiano La Repubblica.