Stop definitivo, dunque, ai lavori di costruzione del MUOS, lavori ritenuti illegittimi per i comitati NO-MUOS, a causa delle emissioni nocive per la salute della popolazione e sugli effetti delle quali sono in corso accertamenti da parte dell’Istituto Superiore della Sanità. Il perito nominato dal TAR, il docente universitario Marcello D’Amore, ha confermato che il campo elettromagnetico irradiato dalle antenne statunitensi può produrre effetti biologici sugli esseri viventi esposti e interferenze elettromagnetiche sulle apparecchiature elettroniche e aeroportuali. “Sarebbe come vivere all’interno di un forno a microonde” affermano gli attivisti NO-MUOS.
I legali dei comitati, Sebastiano Papandrea e Paola Ottaviano, mirano alla soppressione definitiva dei lavori all’interno di un sito di importanza comunitaria, la Sughereta di Niscemi, che ha visto la costruzione di una quarantina di antenne negli ultimi anni, antenne che hanno già procurato danni non solo alla flora e alla fauna della sughereta, ma anche alla popolazione. Le mamme NO-MUOS, infatti, denunciano un incremento di leucemia, cancro e malformazioni sui propri figli.
I giudici, comunque, hanno soltanto rigettato la richiesta di sospensiva, ma dovranno fissare un’udienza per la discussione del ricorso del ministero della Difesa, che chiede, tra l’altro, alla Regione un risarcimento di 25 mila euro per ogni giorno di fermo dei lavori, ritenuti di interesse strategico nazionale.
Il governo Crocetta assicura di avere preparato un disegno di legge che consentirà di risolvere la questione che ha visto la Regione Sicilia schierarsi contro lo Stato Italiano e gli Stati Uniti d’America.
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