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La Vardera: “Il vicepresidente dell’antimafia siciliana a processo per estorsione, non è una barzelletta”

"Gennuso faccia un passo indietro, non metta in imbarazzo la commissione antimafia, un organo che dovrebbe essere al di sopra di tutte le parti”

“La questione morale non può essere trascurata, soprattutto da chi come me fa parte di un organo che ritiene istituzionalmente sacro, la commissione antimafia”.

Ismaele La Vardera, deputato all’ARS con Sud chiama Nord, è vicepresidente della commissione regionale antimafia, come il collega Riccardo Gennuso (vicepresidente vicario).

Ismaele La Vardera

“Credo che la carica di Gennuso – ricorda nel suo profilo Facebook l’ex Iena – strida con le più elementari logiche del buonsenso politico, perché Riccardo è rinviato a giudizio per estorsione. Io non entro nel merito dell’accusa, perché non sarò mai giustizialista o manettaro, so che fino all’ultimo grado di giudizio Riccardo è innocente. Però, non credo ci voglia tanto nel capire che in questo modo rischiamo di non essere un organo credibile a chi ci guarda da fuori. Io non mi capacito del perché la maggioranza abbia permesso possa accadere una roba simile votandolo vicepresidente”.

“Riccardo – continua il deputato del gruppo di Cateno De Luca – è figlio dell’ex deputato Pippo che non potendosi al momento candidare per una condanna in primo grado ha passato in eredità lo scettro al figlio. Il papà del vicepresidente nel 2018 è stato arrestato per voto di scambio politico mafioso, anche se l’aggravante di mafia è caduta. Restano le parole di Francesco Giamblanco genero del boss Michele Crapula che definiscono Pippo, il papà del vicepresidente: “Il Santo nostro””. 

“Le colpe dei padri non ricadano sui figli, mai – continua La Vardera -. Riccardo avrebbe dovuto chiarire le sue posizioni nei tribunali e farsi eleggere pure capo della luna, ma evitare di diventare vicepresidente della commissione antimafia. Per questo chiedo un passo indietro, legittimo, sacrosanto che non possa mettere in imbarazzo un organo che dovrebbe essere al di sopra di tutte le parti”.

Alle parole di La Vardera fanno eco quelle dell’ex Senatore Carmine Mancuso, Presidente dell’”Associazione che onora la memoria dei caduti nella lotta contro la mafia”.

Carmine Mancuso

“La notizia riportata da alcuni organi di stampa nazionali riguardante le “grane” giudiziarie del neo-eletto vice presidente vicario della Commissione regionale parlamentare d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, dep.reg. Riccardo Gennuso, è motivo più che sufficiente per reclamare le sue immediate dimissioni dal predetto organismo istituito dall’ARS”.  

“La Commissione regionale Antimafia non può avviare la propria attività facendo finta di niente soprattutto ora che nell’opinione pubblica parrebbe affermarsi il convincimento, in base alla vigente normativa, della sua scarsa incidenza e utilità nella realtà sociale, istituzionale e amministrativa dell’Isola. Spiace constatare, inoltre, l’assoluto silenzio di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione riguardo le gravi notizie che circolano sul conto di Gennuso padre (già deputato all’Ars) e del figlio neo-eletto. Sul caso Gennuso non hanno proprio nulla da dire il signor Presidente dell’Ars e il signor Presidente della Regione?”

1 Commento
  1. Rosa Rita scrive

    Va chiuso è va curata la società intera secondo gli insegnamenti veri della Chiesa Cattolica.

    Chi si sente chiamato a sè, si converte ad una vita santa.
    Chi si sente perseguitato, accusato, e diventa vip di film e libri, diventa ancora peggio.
    Il circolo vizioso deve chiudersi il prima possibile, per facilitare il processo di unificazione della Patria italiana, smettendo di auto-sabotarci ed auto-etichettare il popolo siciliano come bisognoso di anti-mafie istituzionalizzate.
    Un fallimento.

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