MONREALE – “Al prossimo congresso rassegnerò le mie dimissioni da segretario del Partito Democratico”. Di più non vuole dire Silvio Russo, segretario della sezione monrealese del partito democratico, né vuole commentare ancora il risultato elettorale del 25 settembre che ha mostrato come a Monreale l’avanzata del centro destra sia inarrestabile (complice certamente la corsa all’ARS di tre candidati di quest’area).
A guardare il risultato riportato dalle liste alle consultazioni regionali per il PD si è trattato di una vera e propria débâcle. Con 1595 voti di lista non si è piazzato soltanto dietro a FDI (4761) o a FI (2397), ma anche dietro la DC (1699), dietro De Luca (1827 con le 2 liste), ma soprattutto dietro il M5S (2427), il movimento di Conte che sembra essere riconosciuto dall’elettorato come la forza politica che oggi più del PD stia portando avanti le istanza della sinistra.
Quello del PD di Monreale è lo specchio della situazione nazionale che registra un forte calo di consensi. In più, nella nostra città, ormai da anni il PD vive una lenta agonia.
È la prima volta, da quando si è insediata l’amministrazione Arcidiacono, che non si è formato un gruppo consiliare del Partito Democratico. E questo nonostante in aula seggano consiglieri con tanto di tessera di partito. Invidie, gelosie, ambizioni personali hanno fatto naufragare sul nascere il tentativo di creare una forza politica capace di distinguersi con chiare e nette posizioni di sinistra. Che sia chiaro. Non è che i politici espressione del PD non abbiano dato un contributo nell’adottare scelte politiche in questa direzione, piuttosto non hanno avuto la capacità di intestarsele.
Il neo deputato Marco Intravaia aveva impostato la sua campagna elettorale elencando i progetti per i quali si è impegnato in questi anni a beneficio della città. Sarebbe forse il momento che anche il PD facesse conoscere per quali iniziative il suo contributo sia stato davvero significativo, in quali scelte amministrative la sua posizione sia stata determinante, quali siano stati i progetti che portano la sua firma.
Perché il rischio è che il partito a Monreale si dissolva e che venga schiacciato dal peso di una destra che sta raccogliendo consensi in tutti gli strati della società, in modo molto trasversale.
Silvio Russo ha annunciato di ripetere agli iscritti il suo mandato. Ma le sue dimissioni serviranno soltanto se porteranno ad una fase congressuale che non veda la sola partecipazione dei pochi iscritti fidelizzati, ma che risulti davvero aperta a nuovi contributi, sia capace di attirare giovani, nell’intento di aprire un nuovo capitolo sulla base di una chiara e coerente linea politica di centro sinistra, percepibile come tale dall’opinione pubblica. Magari unendo le proprie forze con quelle di Monreale Bene Comune, un movimento politico di centro sinistra (con la suo interno tesserati al PD) che sta rischiando proprio in questi giorni di rimanere fuori dal governo della città.
Il PD, nei prossimi mesi, deve cercare di creare a Monreale le condizioni per fare nascere una possibile alternativa al centrodestra. Le dimissioni di Silvio Russo non saranno che solo il punto di partenza di un lungo e difficile percorso.